
"L’area della Riserva è estesa ormai a ottanta territori".
"La Regione si attivi per l’adesione del comune di San Polo al Mab Unesco". A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona.
"Il programma Mab dell’Unesco promuove lo sviluppo sostenibile, la conservazione della biodiversità e la valorizzazione del territorio, coinvolgendo attivamente le comunità locali – evidenzia Aragona –. La Riserva in questione ha sede sull’Appennino tosco-emiliano ed è stata istituita il 9 giugno 2015. In precedenza, nel 2013, era stata fondata l’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, comprendente i comuni di Castelnovo Monti, Carpineti, Casina, Toano, Ventasso, Vetto e Villa Minozzo e nel 2021 l’area della Riserva è stata estesa a 80 comuni fra cui molti della provincia di Modena e anche la città di Reggio Emilia. Fra questi figurano Castelvetro, Fanano, Fiorano, Fiumalbo, Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Maranello, Marano, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo, Pievepelago, Polinago, Riolunato, Sassuolo, Serramazzoni, Sestola e Zocca".
Aragona sottolinea come il Comune di San Polo d’Enza, nonostante le richieste di spiegazione dei consiglieri comunali della lista ‘Alleanza per San Polo’, non abbia aderito al programma Mab-Unesco e chiede alla giunta di "esprimersi nel merito della decisione dell’amministrazione comunale per capire se la mancata adesione del Comune di San Polo abbia provocato nel corso degli ultimi anni un grave inadempimento da parte dell’amministrazione locale con una conseguente diminuzione di opportunità dal punto di vista turistico per tutta l’area delle Terre di Canossa".
m. b.