La ricetta tutta ’local’ di Grassi: "Sempre puntato sui nostri giovani"

Il noto imprenditore dell’Elettric 80 di Viano lunedì è intervenuto al Valli sul palco di Unindustria "Se c’è la volontà di intraprendere un percorso, ci possono essere difficoltà, poi i risultati giungono"

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di Nicola Bonafini

Enrico Grassi, ovvero quando ‘l’abito non fa il monaco’. Il suo intervento dal palco del teatro Valli, nel corso dell’assemblea di Unindustria Reggio Emilia, tenutasi lunedì pomeriggio, è stato quello più potente e carismatico. Non una novità, per un personaggio sicuramente eccentrico, ma con una vision e una sicurezza nel percorso intrapreso, inversamente proporzionale all’immagine da cow boy. Con le sue creature, l’Elettric 80 e Bema, Grassi si è lanciato alla conquista dei mercati internazionali, con la presenza delle sue aziende in oltre 15 paesi.

Il tutto partendo dalla collina reggiana. "Mi ricordo ancora un dialogo, tutto in dialetto, tra i miei genitori. Era il 1972 – racconta Grassi, incalzato dalle domande di Andrea Cabrini, direttore di Class-Cnbc – e c’era da costruire casa "ma abbiamo solo 5 milioni (di vecchie lire, ndr). Dobbiamo partire dal rustico", disse mio padre. E mia madre montò su "solo che iniziamo…". Questo per dire che se c’è una visione, una volontà di intraprendere un percorso, magari all’inizio ci possono essere delle difficoltà, ma poi i risultati arrivano". Il territorio sempre e comunque. La grande lezione che Grassi ha dato da quel palco è che essere ‘grandi’ come dimensioni non conta nulla. Quello che conta sono i valori che un’azienda mette in campo. Quello decisivo per Elettric 80 è il costante, fruttuoso, legame con le colline e l’Appennino.

"Dal 1992, abbiamo sempre puntato ai giovani delle nostre zone. Siamo andati nelle scuole, da Castelnovo Monti a Scandiano. Se un ragazzo è bravo e volonteroso, noi abbiamo un posto per lui. Per noi è determinante puntare sulle eccellenze ed i talenti di casa nostra. Quando vado a parlare nelle scuole vedo questi ragazzi che passano il tempo a guardare sul cellulare. Allora, quando prendo la parola io gli dico sono "se vi vedo giocare col cellulare, ve lo infilo su per il c…".

La verità? Che se ai ragazzi parli, e spieghi, e guadagni la loro attenzione, allora capiscono. E i risultati, alla lunga, si vedono". Sport e welfare. C’erano anche i campioni dello sport di domani, lunedì al Valli, a fare ‘il tifo’, per il signor Grassi. Era presente infatti, un nutrito gruppo di piccoli talenti del ValoRugby (una delle tre società sportive in cui Grassi è coinvolto) che dai palchi lo hanno ascoltato e applaudito: "Per noi è un dovere sostenere le realtà sportive del territorio. Le giovanili della Vianese calcio annoverano 150 ragazzi; la LG Castelnovo Monti di basket ne ha 120; e poi c’è il rugby con i suoi 300 giovani inseriti nelle varie squadre. Chiaro, la prima squadra è il nostro fiore all’occhiello – conclude Grassi - ma per noi il valore di quei numeri a livello giovanile è fondamentale. In primis perché facendoli giocare a calcio, a basket o a rugby, evitiamo che possano prendere strade pericolose. In secondo luogo spesso sono figli di genitori che lavorano in una delle nostre aziende. E’ nostro dovere occuparci del benessere dei loro figli e della tranquillità di poter lavorare sapendo che sono affidati a mani eccellenti".