La rigenerazione delle Reggiane passa da qui Dopo 90 anni si torna in viale Ramazzini

Con l’inaugurazione il nuovo tratto stradale cambierà il suo nome diventando ’Viale delle Officine meccaniche Reggiane’

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C’è voluto un po’ ma alla fine, come sottolinea anche il vicesindaco, Alex Pratissoli, "ci riappropriamo delle Reggiane". Una frase simbolica per testimoniare un grande processo di cambiamento sociale, culturale e anche spaziale che da qualche tempo continua a caratterizzare il quartiere Santa Croce. Come è altrettanto simbolico lo spazio che stavolta è oggetto della fine dei lavori di riqualifica. Si tratta di un tratto stradale che d’ora in poi garantirà accesso diretto alle ex Officine, un punto strategico di raccordo con le arterie di accesso alla città: lo storico viale Ramazzini. Dopo novant’anni, da domenica il traffico tornerà a scorrere lungo il viale che negli anni Trenta serviva un’area industriale di 260mila metri quadrati. Adesso questa strada, con un’ampiezza di circa 19.630 metri quadrati e una lunghezza di circa mezzo chilometro, è destinata persino a cambiare nome, diventando: viale delle Officine meccaniche Reggiane, in ricordo della storia delle vecchie fabbriche. Solo la parte verso ovest (da piazzale Europa a via Makallè) continuerà a chiamarsi Ramazzini.

Un nuovo inizio sotto tutti i punti di vista, come ha ammesso il sindaco Luca Vecchi: "La rin-ominazione è rappresentativa in questo caso. Vogliamo tenere insieme memoria e innovazione, nuovo e storia. Quindi l’idea d’ora in poi, in accordo con Istoreco, è quella di mettere la toponomastica al servizio della simbologia rinominando alcune zone d’interesse durante l’opera di riqualificazione che ci aspetta".

Gli interventi hanno permesso allo storico viale Ramazzini di sostituire, per le linee degli autobus, l’attuale accesso di via Agosti e di creare una viabilità più diretta. Il viale è sufficientemente largo da permettere il deflusso di auto, bici e pedoni, proprio perché non intende essere semplicemente zona di transito, ma un vero e proprio spazio pubblico. I marciapiedi, integrati con aree verdi che svolgono anche la funzione di arredo, sono sono raccordati da un dislivello minimo con l’obiettivo di rendere il più permeabile possibile lo spazio e ridurre l’impatto della sede stradale. Segno distintivo anche l’illuminazione scelta: cavi tesi su cui sono agganciati i corpi illuminanti, linee geometriche e le lampade a Led. Inoltre per rendere la zona più sicura non mancano impianti di videosorveglianza.

La riapertura del braccio storico è una delle opere previste dal Programma di riqualificazione urbana (Pru) Quartiere Santa Croce-Area Reggiane, che ha richiesto un quadro economico complessivo pari a 3.610.772,75 di euro. I fondi sono stati stanziati dal bando periferie della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal piano nazionale Città del ministero delle Infrastrutture, ma del totale, ben 59 milioni sono stati stanziati dal Comune di Reggio e da Stu Reggiane spa. A rappresentare quest’ultima, l’amministratore delegato Luca Torri che ha asserito: "Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a terminare un progetto anche in tempo di guerra. Ora l’obiettivo è creare anche all’esterno spazi più adeguati".

Alle novità si aggiunge anche la riqualificazione del secondo stralcio di Piazzale Europa, che si estenderà su un’area di 13.678 metri quadrati in cui è previsto un parcheggio a raso di 33 posti auto, con 6 riservati a persone con disabilità, aggiunti al primo da 376 posti auto. Anche il sottopasso alla stazione ferroviaria ha subito un cambiamento, congiungendosi finalmente con lo spazio dell’asse ciclo-pedonale sul piazzale. Mentre il secondo sottopasso, già esistente, è stato riqualificato, rendendo la sua uscita più ampia e sicura seguendo la coerenza dell’assetto urbano circostante.

Rosaria Napodano