
Filippo Borghi
L’Ausl ha comunicato ufficialmente che da oggi sarà finalmente attiva la partoanalgesia presso il punto nascita dell’Ospedale Franchini di Montecchio. Grande soddisfazione anche da parte del capogruppo consigliare di ViviAmo Montecchio Filippo Borghi. "Si tratta di un risultato importante, voluto con determinazione dalla dottoressa Daniela Viviani, direttrice dell’Unità operativa di ginecologia e ostetricia, e dalla dottoressa Barbara Gilioli, direttrice del Distretto. A entrambe va il nostro pieno riconoscimento e una sentita gratitudine", si legge in una nota del consigliere della lista di opposizione.
"A contribuire al buon esito di questo progetto è stato anche il nostro costante impegno politico, da sempre orientato alla tutela e al rilancio dell’ospedale di Montecchio come presidio fondamentale per la Val d’Enza e la sponda parmense. L’attivazione della partoanalgesia, pur rappresentando un passo avanti significativo, non basta da sola a scongiurare il rischio che il MIRE possa in futuro accentrare i servizi, penalizzando ulteriormente il nostro punto nascita". La soglia minima prevista per il mantenimento di un punto nascita è di 1000 parti annui, riducibile a 500 con deroga per le aree con specifici requisiti. Montecchio, nell’ultimo anno, ha registrato poco più di 370 parti. In questo contesto, le dichiarazioni dell’assessore Fabi, secondo cui i punti nascita sotto soglia dovrebbero essere chiusi, così come le considerazioni di chi sostiene che dove manca la neonatologia non debba esserci un punto nascita, destano forte preoccupazione.
"Noi crediamo che la sicurezza della donna e del bambino debba essere la priorità assoluta, ma che allo stesso tempo si debba lavorare con convinzione per potenziare e rendere sempre più attrattivo il servizio offerto a Montecchio", riprende l’avvocato Borghi. "L’introduzione della partoanalgesia, accanto al già praticato cesareo dolce, va proprio in questa direzione: un primo passo concreto per rafforzare la qualità dell’assistenza. Ci auguriamo che il servizio sia definitivo e non temporaneo. Continueremo a vigilare con attenzione su ogni evoluzione della vicenda, forti del sostegno di tante cittadine e cittadini che non vogliono rassegnarsi alla logica dei numeri e delle chiusure, ma credono in una sanità pubblica, territoriale e vicina alle persone. Ci auguriamo inoltre - conclude Borghi - che le Asl di Reggio e Parma possano collaborare concretamente nell’interesse reciproco e con l’obiettivo comune di garantire un futuro solido e qualificato all’ospedale Franchini".