"La rissa con spranghe e bastoni? Noi ci siamo dovuti difendere"

I giovani accusati di rapina al minimarket di via Roma hanno fornito la loro versione ieri in tribunale "Volevamo pagare le birre, ma prima si sono rifiutati di darcele poi siamo stati circondati dai pakistani"

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di Alessandra Codeluppi

"Ci siamo dovuti difendere dal cassiere e dagli altri pakistani che erano dentro al negozio e sono intervenuti con spranghe e bastoni". È quanto hanno riferito durante l’interrogatorio di garanzia i due giovani arrestati dopo l’episodio violento avvenuto sabato sera nel minimarket di via Roma, a seguito del rifiuto di vendere loro le bottiglie per rispettare l’ordinanza comunale anti alcol. Uno di loro si chiama Mohamed: il 21enne marocchino, difeso dall’avvocato Giuseppe Caldarola, è sottoposto alla sorveglianza speciale e fa il giardiniere. L’altro, Farouk, lavora come muratore, ha 19 anni ed è assistito dall’avvocato Davide Martinelli, ieri sostituto dall’avvocato Rossella Zagni: è cittadino italiano e ha precedenti per rapina. Davanti al giudice Silvia Guareschi, i due, per i quali sono state formulate le ipotesi di rapina, rissa e lesioni - tutte aggravate - hanno risposto alle domande, raccontando la loro versione dei fatti che dovrà essere riscontrata con il video nelle mani della squadra mobile della questura. Il pm Valentina Salvi ha chiesto la custodia cautelare in carcere, ritenendoli pericolosi a causa dei loro trascorsi. Le difese hanno domandato i domiciliari con la possibilità di lavorare. Il gip si è riservato la decisione. Le stesse contestazioni sono state formulate per due minorenni, di cui uno è il fratello di Farouk. Sono indagati per rissa anche il titolare del negozio, pakistano, il gestore e due avventori. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni in udienza, Farouk era già a Reggio, quand’è stato raggiunto dagli altri tre, ovvero Mohamed più i due minorenni: tutti quanti si sono incontrati nella zona della stazione. Qui, dopo aver trovato i negozi chiusi, hanno deciso di raggiungere il minimarket di via Roma, sapendo che era aperto. Gli indagati hanno contestato la dichiarazione del negoziante secondo cui sono stati loro a scatenare il caos. Farouk racconta che dapprima sono entrati i minorenni: sulla cassa sono state appoggiate la birra e le patatine, ma il gestore si era detto contrario alla vendita. Quand’è iniziata l’aggressione, Farouk ha riferito di non essere all’interno del locale. "Io e Mohamed abbiamo sentito le urla. Siamo entrati e abbiamo cercato di portare fuori i nostri amici e difenderci. Ma la nostra intenzione era solo quella di comprare le birre, che volevamo pagare". Mohamed ha riferito che conosceva il gestore del minimarket, ma che non c’erano stati attriti. Ha detto di aver bevuto, prima di arrivare, qualche birra. Ma ha negato la rapina, sostenendo che solo l’altro avesse preso la birra gratis. "Il minorenne fratello di Farouk ha preso le bottiglie e ha tirato fuori i soldi, ma il cassiere si è rifiutato. Da fuori ho visto il ragazzino salire sul bancone e scalciare. Sono intervenuto per tirarlo giù, ma mi hanno circondato pakistani che impugnavano bastoni". Al 21enne sono state diagnosticate lesioni con conseguenze per venti giorni: ha uno zigomo rotto.