
L’uomo, accusato dell’omicidio dell’imprenditore di 54 anni, è già in carcere .
Il corpo non c’è: non è mai stato trovato, nonostante le ricerche. Secondo la procura di Modena, però, è stato lui, Alex Oliva, 38enne sassolese, residente a Lesignana ad ammazzare dopo una lite legata a questioni economiche l’imprenditore edile 54enne Salvatore Legari, le cui tracce si erano perse il 13 luglio del 2023, quando l’uomo si recò a lavorare proprio nel cantiere del sassolese. Ora la procura ha notificato all’indagato la chiusura delle indagini preliminari e si va verso il processo per l’uomo, ammanettato a fine gennaio, su delega della procura dai Carabinieri del Reparto Operativo che avevano dato esecuzione all’ordinanza cautelare in carcere. Oliva è l’unico indiziato per il delitto e resta al momento in carcere, in attesa del processo: la procura non contesta aggravanti ma, dal giorno della scomparsa dell’imprenditore, nessun nuovo elemento è emerso in relazione alla modalità di ‘esecuzione’ del delitto.
Quel che si sa è che quel giorno, il 13 luglio, Legari non è più tornato a casa e, a seguito della denuncia della compagna, sono partite le indagini. Da subito gli accertamenti si sono concentrati su colui che, in ipotesi, fu l’ultimo a vedere Legari: lo stesso che gli commissionò il lavoro di ristrutturazione della sua abitazione e che avrebbe dovuto poi ‘liquidargli’ il giorno della scomparsa 20mila euro circa. L’uomo era stato per questo iscritto nel facicolo degli indagati, affidato al Pubblico Ministero Francesca Graziano con l’ipotesi di omicidio volontario. Secondo le indagini vittima e presunto assassino rimasero insieme, nel cantiere tra le 16 e le 17,51 del 13 luglio di due anni fa. In quel contesto Legari avrebbe chiesto al datore di lavoro il pagamento di quanto a lui dovuto per i lavori svolti insieme ad un collega, quantificando il credito in circa ventimila euro. A quel punto – sempre secondo la procura – essendo insorta una lite in merito all’entità del debito residuo ed alle tempistiche dei restanti pagamenti, l’indagato avrebbe aggredito violentemente Legari per poi ammazzarlo.
Per eludere i controlli e quindi allontanare da sé i sospetti l’indagato avrebbe quindi poco più tardi, intorno alle 19.30 lasciato il cantiere alla guida del furgone Jumpy bianco della vittima, indossando sopra alla propria maglietta la t-shirt nera della vittima. L’uomo avrebbe infine parcheggiato il mezzo a Sassuolo, via 5 Giornate di Milano. L’accusa nei confronti del sassolese è anche quella di aver occultato il cadavere dell’imprenditore. La famiglia della vittima aveva da subito fatto appelli affinchè le indagini accelerassero e facessero luce su quanto accaduto al 54enne padre di famiglia. Già a partire da quel pomeriggio Legari, padre di due figli residenti nel reggiano smise di rispondere al telefono. Alla compagna, che lo attendeva a Modena, arrivò solo un messaggio ‘preordinato’ che annunciava: "Sto arrivando", poi più nulla.
Valentina Reggiani