Sfondo verde, al centro, la scritta: “D’Amatosteria. Castello di Arceto“. Logo minimal e poche indicazioni, non possono che far pensare allo chef Gianni D’Amato e a sua moglie Fulvia Salvarani, presidente dell’associazione del Cappelletto Reggiano. Ieri sui social, infatti è comparso un sorprente post: "Vi avevamo lasciato con il sipario che si chiudeva a Tellaro – scrivono – e dopo mesi di riflessioni è arrivato il momento di riaprirlo. A Settembre riapriremo le nostre porte al Castello di Arceto, portando con noi tutto ciò che abbiamo imparato ed amato. Vi aspettiamo per vivere insieme questa nuova avventura".
In poche ore tante sono state le condivisioni e i commenti, in particolare un grande "bentornato chef". In fin dei conti è proprio vero che certi amori, quello per Reggio in particolare, non finiscono mai, fanno giri immensi e poi ritornano.
Questa volta lo chef D’Amato è pronto a ricominciare nella rocca medievale di Arceto. Sulla data precisa ancora però massimo riserbo. "Dobbiamo ultimare gli ultimi lavori – rivelano i due coniugi – poi sveleremo il giorno di apertura". E ancora non si sa se il figlio Federico, che ha deciso di intraprendere la stessa strada culinaria del padre, farà parte delle squadra. Gianni D’Amato, è originario di Aulla, in provincia di Massa-Carrara. A Lerici incontra sua moglie Fulvia, originaria di Reggio. Presto iniziano un persorso di vita e di cucina insieme, inaugurando prima il ristorante “Il Rigoletto“ ad Aulla e poi trasferendolo nella nostra provincia, a Reggiolo, nel 1998. Anche in questo caso, l’ ambientazione non fu casuale: il ristorante venne realizzato in una magnifica villa del 1700, un tempo di proprietà della famiglia Manfredini. Il periodo fu lungo e intenso, D’Amato approfondisce le nostre specialità locali e le fonde con quelle toscane. Il lavoro viene premiato nel 2002, quando Il Rigoletto riceve la prima stella Michelin, seguita da una seconda solo due anni dopo. Numerosi sono stati i riconoscimenti negli anni: Il “Sole” di Gino Veronelli nel 2004, il Premio Pasticceria dell’anno dalla Guida dell’Espresso nel 2005, l’entrata nei Relais & Chateaux (Grand chef), nella Guida delle Soste e la nomina tra i “Magnifici del Presidente” dall’Accademia Italiana della Cucina nel 2007. Nel 2012 però il terremoto distrugge ristorante “Il Rigoletto“. La famiglia D’Amato non si arrende e lancia “Rigoletto Itinerante”, portando le sue ricette oltre i confini del ristorante.
Nel frattempo lo chef partecipa anche a eventi gastronomici internazionali e nel 2013 , insieme al figlio Federico, apre “Caffè Arti e Mestieri” nel cuore di Reggio, chiuso dopo otto lunghi anni di attività familiare. D’Amato alla fine si avvicino al mare, a Tellaro, in Liguria, per guidare il ristorante “Gianni D’Amato“, nell’ex storica “Locanda Miranda“. Da settembre sorpendentemente sarà ad Arceto, nel suggestivo castello (chiuso per anni dopo la parentesi della ‘Rostaria’) dove tornerà a deliziare il palato dei reggiani.