La telenovela della nuova caserma. Respinto pure l’undicesimo ricorso

Braccio di ferro con la famiglia Fornaciari, il Consiglio di Stato dà ancora una volta ragione al Comune. Ok all’esproprio dell’ex fabbrica Enocianina (da demolire), ma intanto il progetto è fermo dal 2020 .

La telenovela della nuova caserma. Respinto pure l’undicesimo ricorso

L’ex fabbrica Enocianina della famiglia Fornaciari è l’oggetto del contenzioso: in quell’area il Comune vorrebbe costruire il nuovo comando della municipale

Nuova vittoria del Comune di Reggio Emilia al Consiglio di Stato, dove l’ennesimo ricorso presentato contro il progetto di realizzazione della nuova sede della Polizia locale (è l’11esimo) è stato respinto. Il ricorrente era ancora la famiglia Fornaciari, proprietaria dell’ex fabbrica Enocianina – da demolire – e delle aree in viale IV Novembre (in zona stazione) che l’amministrazione comunale ha deciso di espropriare per costruire l’edificio che sostituirà il comando ormai angusto di via Brigata Reggio. Il ricorso era stato presentato nel 2021, è stato discusso il 13 giugno e la sentenza è stata pubblicata in questi giorni. Nell’atto Fornaciari ha ancora una volta sostenuto che il complesso immobiliare oggetto del contendere non sarebbe dismesso e una parte sarebbe adibita ad abitazione della famiglia. Già una precedente sentenza del 2020 aveva però stabilito che "nessuna prova è allegata a sostegno dell’affermato utilizzo dell’immobile residenziale presente quale prima casa da parte della famiglia Fornaciari, smentito invece dagli esiti degli accertamenti effettuati dal Comune", che aveva dimostrato il mancato ritiro della posta e l’assenza di letture dei contatori dell’acqua. Quanto all’attività della fabbrica (sede legale a Milano), l’Inps di Reggio ha certificato che l’Enocianina non ha dipendenti dall’ottobre 2010 e l’Inail ha confermato che la ditta, operante dal 1976, ha cessato l’attività a dicembre 2015. Una novità dell’ultimo ricorso è costituita dal "suggerimento" di altre aree che il Comune avrebbe potuto utilizzare e che, per Fornaciari, sono state scartate in maniera "illogica". Si tratta di due superfici: una tra le vie Ritorni, Paradisi ed Emilia a Ospizio e l’altra tra le vie Vecchi e Sani e piazza Secchi. Il ricorso cita anche il complesso abbandonato dell’ex calzificio Max Mara, che avrebbe goduto di "una superficie più che doppia". Il nuovo comando è un’opera che comporta un investimento di circa 7 milioni, 5,5 finanziati dal Comune e 1,5 dalla Regione. Il progetto è stato presentato dal Comune nel giugno 2020. La posa della prima pietra era prevista per il settembre del 2022 e il termine dei lavori nel 2025, ma una pioggia di ricorsi ha fatto rallentare e slittare la road map. Il contenzioso legale si è snodato su due filoni principali: prima l’opposizione della famiglia Fornaciari con una decina di ricorsi, tutti vinti dal Comune; poi il ricorso della Falco Group srl, l’azienda che ha perso la gara per l’esecuzione dei lavori, che si è rivolta al Tar in prima istanza e al Consiglio di Stato in seconda, vedendo disattese le sue aspettative in entrambi i gradi di giudizio.