"La vendita di antibiotici è calata vistosamente"

Giuseppe Delfini (Federfarma): "Lo abbiamo notato sin dallo scorso inverno. Poco richiesti anche tutti i farmaci da banco"

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Al consistente calo di malattie influenzali corrisponde un minore consumo dei medicinali a cui, di solito, si ricorre durante la stagione più fredda.

A confermare quest’ultima considerazione è Giuseppe Delfini, presidente di Federfarma Reggio: "Fin dallo scorso inverno abbiamo notato un calo drastico della vendita di medicinali, sia antibiotici su ricetta che medicinali da banco. I vari rimedi, insomma, che sono usati di solito per contrastare i sintomi dell’influenza".

Tra gli esempi più comuni rientrano le pastiglie e gli spray per la gola. "La richiesta è colata a picco - aggiunge Delfini - sicuramente in correlazione al fatto che ci sono meno patologie in giro".

L’attività delle farmacie comunque, durante tutta l’emergenza, è rimasta fervida e incessante. Prima con la vendita di mascherine, poi i test sierologici e i test antigenici. "Stiamo andando avanti con i tamponi - riferisce il presidente -. Vediamo che è un servizio molto apprezzato e importante nella lotta alla pandemia".

Non ultimo il fatto di poter fornire ai cittadini uno strumento prezioso come il saturimetro, per quanto non ci sia stata una ‘corsa all’acquisto’ paragonabile a quella delle mascherine. Anche i farmacisti, come i professionisti sanitari e gli operatori delle case di residenza per anziani, rientrano poi nella fascia di popolazione avente diritto al vaccino contro il Covid in questa prima fase della campagna vaccinale. "Per quanto mi riguarda - riferisce - sono stato vaccinato il 6 gennaio scorso, all’ex ospedale Spallanzani, e non ho avuto nessun problema. Anzi intendo congratularmi con la sanità pubblica perché devo dire che il tutto è stato svolto e si sta svolgendo con grandissima efficienza. Ho riscontrato anche tanta cortesia e cordialità, che non guasta mai".

g.ben.