"La vulvodinia esiste eccome: va riconosciuta"

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Federico

Amico*

È ora di rompere il silenzio sulla vulvodinia. Nonostante sia per molti una malattia sostanzialmente invisibile e dalla diagnosi non semplice, oggi in Italia questa sindrome colpisce una donna su sette provocando effetti invalidanti che incidono pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre. Nelle scorse settimane, con la collega Silvia Piccinini ho presentato un’interrogazione che chiede alla Regione di inserire questa malattia all’interno dei livelli essenziali di assistenza (LEA), in modo da garantire a chi ne soffre il supporto sanitario necessario. È assolutamente necessario arrivare al più presto a un riconoscimento giuridico della vulvodinia. Solo così si potrà avviare un percorso per definire una strategia in grado di affrontare il problema, abbreviare i tempi di diagnosi, incentivare la ricerca in materia, favorire la cura e non lasciare sole le donne. Abbiamo chiesto alla Giunta regionale anche di attivarsi per far sì che il Parlamento acceleri l’iter del disegno di legge che prevede il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante. La Regione ha già avviato, a partire dalla scorsa legislatura, un confronto sull’endometriosi, una patologia spesso collegata alla vulvodinia, che ancora non trova soluzione. Ci impegneremo anche su questo fronte perché si concluda l’iter e il sistema sanitario regionale supporti concretamente le pazienti, sia dal punto di vista professionale sia intervenendo a copertura delle spese mediche. Come Regione possiamo svolgere un ruolo fondamentale in questo senso, aggiornando i LEA, avviando un percorso di sensibilizzazione delle strutture del Servizio sanitario regionale, puntando sulla formazione degli operatori e sull’informazione alle donne che così avranno diritto, finalmente, a un’assistenza sanitaria chiara e precisa e non più invisibile com’è stato purtroppo fino a oggi. Un contributo fondamentale in questo senso lo stanno dando giovani donne come la reggiana Sara Beltrami, che da anni fa informazione con il suo blog Ilpredicatoverbale.com.

*presidente

della commissione regionale

Parità e Diritti delle Persone