La West Nile colpisce un uomo di 75 anni

Diagnosi confermata dagli esami di laboratorio: è il primo caso, quest’anno, dell’infezione virale trasmessa tramite le punture di zanzara

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L’infezione West Nile, anche conosciuta come ‘virus del Nilo Occidentale’, è arrivata a Reggio. Lo segnala direttamente l’Ausl, nel rilevare un paziente di 75 anni, di sesso maschile, ricoverato in terapia intensiva con diagnosi confermata dagli esami di laboratorio; quello di una infezione virale trasmessa attraverso la puntura di zanzara, che ha l’uomo tra i possibili ospiti finali, assieme al cavallo.

La malattia fortunatamente negli ultimi anni ha avuto conseguenze mortali solo in rarissimi casi: secondo i dati dell’intero territorio italiano, nel 2020 c’erano stati 5 decessi, mentre l’anno scorso non ne sono stati registrati; quest’anno invece c’è stato un morto – esattamente pochi giorni fa – ovvero un 83enne residente in Veneto.

Motivo per cui l’attenzione per questa infezione rimane altissima. La Regione, come sottolineato dall’Ausl reggiana, ha avviato una campagna di comunicazione specifica sul tema.

Il virus West Nile è endemico, ovvero presente in maniera stabile, nella nostra regione e in quelle del bacino padano. Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli e le nostre zanzare comuni. Ricordiamo però che fortunatamente, seppur infetto, l’uomo non è in grado di trasmetterlo ad altre persone.

Il contatto col virus di solito causa un’infezione che decorre senza sintomi, in alcuni casi può però svilupparsi la malattia chiamata West Nile Disease, con sintomi evidenti che possono ricordare una sindrome influenzale e che durano pochi giorni.

Tuttavia, sia pure di rado e soprattutto in persone debilitate, si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre a esiti permanenti o al decesso dei pazienti colpiti.

Naturalmente, oltre alla campagna comunicativa, sono state prese delle contromisure. Per esempio con una lotta antilarvale di competenza dei Comuni. Oppure interventi straordinari preventivi con adulticidi in zone che prevedono il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto.

Per esempio di Rubiera, dove il sindaco Emanuele Cavallaro ha chiuso tre parchi per 48 ore proprio per un trattamento contro la West Nile. In ogni caso, precisa l’Ausl, si raccomanda di proteggersi il più possibile dalle punture, attraverso repellenti, zanzariere o zampironi.

ste. c.