REDAZIONE REGGIO EMILIA

Lambrusco e fascette, lo scontro. Il Pd chiarisce la sua posizione: "Giusto garantire la tracciabilità"

Dopo la bocciatura della mozione di Coalizione civica in Consiglio

Dopo la bocciatura della mozione di Coalizione civica in Consiglio

Dopo la bocciatura della mozione di Coalizione civica in Consiglio

Il gruppo consiliare dem di Reggio interviene sulla spinosa querelle delle fascette Igt sui vini. "Riteniamo necessario intervenire dopo l’articolo pubblicato sulla discussione avvenuta durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Reggio in relazione all’etichettatura attuata dal Consorzio di Tutela Vini Emilia. Crediamo sia opportuno dare atto di un passaggio fondamentale del dibattito su una vicenda complessa, che necessita di soluzioni adeguate e non di banalizzazioni, come è solito riportare il consigliere De Lucia nelle proprie, parziali ricostruzioni – scrivono Nando Ganassi e Fausto Castagnetti –. Il gruppo Pd ha presentato un ordine del giorno a firma Ganassi, Ghidoni e Castagnetti, votato da tutta la maggioranza, che ha inteso affrontare la recente misura adottata dal Consorzio a tutela delle sue produzioni di eccellenza. La competenza in materia è nazionale e rimessa dalla legge a un decreto ministeriale, modificato da ultimo a dicembre 2023. I Consorzi possono scegliere se adottare o meno le specifiche di tracciabilità previste per i vini Igt, ma una volta aderito non sono ammesse deroghe al sistema di certificazione. La denominazione Lambrusco costituisce una parte rilevantissima della produzione tutelata dal Consorzio con uno sbocco tra i più alti, per i vini italiani, sul mercato internazionale. L’esigenza di garantire la tracciabilità e l’identificazione chiara dei prodotti, in un mercato ad alto rischio contraffazioni e agitato dalla minaccia di dazi verso gli USA è più che ragionevole. Compito della politica è mediare tra esigenze differenti, ma di pari dignità, e cercare soluzioni proporzionate all’entità e alle dimensioni delle produzioni".

Ma, "nella formulazione originaria del DM era prevista per le Igt una certificazione disancorata dal sistema Ipzs, purtroppo mai attuata, che avrebbe dovuto disporre soluzioni ’smart’ e meno onerose rispetto alle cosiddette ‘fascette’ – continuano i consiglieri –. Tale sistema purtroppo non è stato mai attuato e con l’ultima modifica attuata dal ministero nel 2023 la certificazione adottabile per le Igt è stata ricondotta sotto l’egida dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il nostro lavoro è frutto di una interlocuzione con operatori del settore e di uno studio approfondito. Siamo certi che l’assessore Alessio Mammi farà presente la necessità di una concertazione a livello nazionale e vogliamo sperare che il ministro Lollobrigida voglia intervenire con soluzioni che - a parità di risultato - garantiscano tutti i produttori consorziati a seconda delle dimensioni".

red. cro.