Lampioni spenti di notte e nei parchi periferici

La sindaca Bedogni: "Da giugno limitato l’uso dell’aria condizionata dove si poteva"

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"I Comuni sono inascoltati dal Governo e non sono in grado di reggere. Se non cambia qualcosa a livello centrale, saremo costretti a tagli significativi ai servizi". Lo afferma la sindaca di Cavriago, Francesca Bedogni (foto a sinistra), spiegando che sono 650mila i maggiori costi di utenze che il Comune si è trovato ad affrontare – su base annua – a causa del caro-energia. "Fin da giugno abbiamo messo in atto una serie di provvedimenti che hanno consentito di risparmiare 100mila euro – racconta –. Abbiamo fortemente limitato l’uso dell’aria condizionata laddove si poteva: in municipio non l’abbiamo mai accesa, al centro culturale Multiplo solo due giorni alla settimana mentre in Casa protetta ha sempre funzionato. Strutture come le scuole devono essere illuminate e riscaldate. Abbiamo poi spento l’illuminazione pubblica in edifici come il municipio vecchio e nei parchi periferici del Rio e del Rio Valle, mantenendola per motivi di sicurezza negli altri. Dopo vari aggiustamenti sugli orari, spegniamo i lampioni dalle 2 alle 4 di notte". Bedogni aggiunge: "Una serie di operazioni come l’installazione di pannelli solari o la progressiva sostituzione delle lampade stradali con led, inizialmente fatte per motivi ambientali, oggi hanno ricadute positive sui risparmi ma non sono abbastanza". Poi sottolinea: "Siamo molto delusi dal nulla che prevede la Finanziaria, un nulla che non può essere accettato perché è evidente che senza un intervento centrale pochissimi Comuni italiani saranno in grado di reggere i costi aumentati delle utenze. In questo momento da noi non ci sono le condizioni per fare un bilancio anche perché non ci sono più i ristori Covid ma continuiamo nelle nostre strutture a sostenere le spese di un regime di emergenza pandemica".

Francesca Chilloni