
Alcune pagine di «Acta Comitissae Mathildis» noto come manoscritto Turri
Oggi alle 17 alla Sala del Planisfero della biblioteca Panizzi di Reggio ospita un incontro per presentare il manoscritto trecentesco "Acta Comitissae Mathildis", noto come manoscritto Turri, recentemente restaurato dai professionisti del Laboratorio di restauro del libro e di opere d’arte su carta dell’Abbazia di Praglia, permettendo di salvaguardare un patrimonio documentale del fondo storico della Panizzi.
L’intervento si è inserito nel calendario delle iniziative dei 60 anni del Soroptimist Club di Reggio, grazie al contributo di Credem. Il codice Acta Comitissae Mathildis, che narra le illustri vicende dei Principi di Canossa, è entrato a far parte della Panizzi nel 1879, grazie alla donazione testamentaria dello studioso e collezionista Giuseppe Turri (1802-1879), che raccolse con passione materiali inerenti alla storia di Reggio, insieme a codici e volumi di pregio storico e collezionistico. Questo manoscritto, vergato su carta, in una splendida grafia gotica della prima metà del XIV secolo è apografo di quello, più antico, custodito presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (Vat. Lat. 4922), che raccoglie l’opera del celebre monaco benedettino Donizone, vissuto nel monastero di Canossa, intitolato a Sant’Apollonio, che volle dedicare a Matilde questo poema sui prìncipi di Canossa, passato poi alla storia come Vita Mathildis. Lo stato conservativo in cui versava il manoscritto Turri prima del restauro era precario: carte ossidate, strappi con lacune molteplici, restauri pregressi inadatti e margini fragili che ne mettevano a rischio l’integrità. Antonio Lecci