LARA MARIA FERRARI
Cronaca

L’autismo del figlio, la forza e la speranza: “Il sistema non funziona, ecco perché scrivo”

Sara Balotta ha pubblicato il libro ‘In punta di piedini’: la storia del rapporto con il suo Alessandro di 5 anni, con disturbo dello spettro dell’autismo

Sara Balotta, mamma di un bimbo autistico e autrice di un blog molto seguito, ha pubblicato il libro 'In punta di piedini’ in cui racconta la vita quotidiana di Alessandro, 5 anni

Sara Balotta, mamma di un bimbo autistico e autrice di un blog molto seguito, ha pubblicato il libro 'In punta di piedini’ in cui racconta la vita quotidiana di Alessandro, 5 anni

Reggio Emilia, 26 settembre 2024 – Che cosa accade nella vita di una mamma quando al suo bimbo viene formulata una diagnosi di autismo? Lo spiega Sara Balotta, 39 anni, che ha appena pubblicato ‘In punta di piedini’, un libro che trae il titolo dal blog personale di Sara, fra autobiografia, diario quotidiano e una sorta di guida per genitori, famiglie, insegnanti e caregiver che si trovano ad affrontare ogni giorno le difficoltà provocate dall’autismo. Acquistabile su Amazon per Kindle e in versione cartacea con copertina flessibile o rigida, il volume segue le orme di Sara e quelle più piccole del suo Alessandro - 5 anni e mezzo, ora alla scuola materna seguito da una maestra di sostegno - nelle strade impervie di una vita tutta da capire e costruire.

Ma lo fa con ottimismo.

"Racconto di come io e Fabio siamo diventati una coppia, della nascita dei miei due bimbi e della diagnosi di autismo arrivata sul mio primo figlio Alessandro – spiega Sara, con un impiego all’accettazione dell’officina di un marchio automobilistico –. Proprio in quel momento ho deciso di aprire un blog. Anche per dire che con una diagnosi di quel tipo una mamma spera con tutta se stessa che si attivino i sostegni necessari da parte dello Stato, ma in realtà le porte che credevi aperte si chiudono. Perciò la voglia di andare contro un sistema che non funziona mi ha dato la spinta a scrivere".

Grande aiuto a Sara nel veicolare il suo messaggio è giunto da Tik Tok: "Ho cominciato a postare contenuti video in cui leggevo i miei articoli, la mia storia usciva sul Carlino, sui tg Mediaset e Raitre e questo mi ha garantito un ampio seguito. Gli utenti apprezzavano il tono con cui descrivevo le mie esperienze in casa e a scuola con Alessandro, la terapia, la necessità di doversi licenziare per poter seguire il proprio bimbo. Racconti sempre venati da ironia, mai drammatici".

Sara ha deciso di postare solamente il suo viso, non quello dei bambini: "Voglio che siano loro, una volta grandi, a decidere circa la loro esposizione mediatica o meno; se un domani si vorrà aprire un social network nessuno lo collegherà a me. Non occorre mostrare sue foto, anche se esporre i figli fa molto ‘engagement’. Racconto comunque Alessandro, che cosa fa, crisi comprese".

Un blog da 15mila follower, 150 utenti quotidiani … "Mi seguono enti, insegnanti di sostegno, psicologi, i docenti mi scrivono per avere consigli. Nonostante gli ostacoli, dico che con fatica si può arrivare a un cambiamento. Il rispecchiamento nel dolore, quando si riceve una diagnosi di questo tipo, è forte. Racconto anche di come ho perso i nonni, che mi hanno fatto da genitori. Succede spesso di doversi muovere da sola al mondo". Sara è mamma anche di Samuele, 3 e mezzo, al quale Alessandro è molto legato.

"Lo Stato italiano non investe sul sistema scolastico, figuriamoci sul sostegno a bambini e famiglie toccate da questo problema. Ma tantissimi bimbi autistici hanno uno sviluppo cognitivo alto, che si può implementare, con la terapia e e l’educazione scolastica. Occorre tenere a mente che un figlio autistico avrà un percorso di vita diverso, più duro, di conseguenza anche i genitori. Non sarà come lo si è idealizzato. Accettazione e paura del futuro, nulla che andrà come ci si era prefissati, un rapporto coniugale messo a dura prova, ma si può vincere la sfida".