"L’automedica resti a Scandiano Vorrei portare la petizione a Donini"

Il sindaco Daviddi: "Pronto a un fronte comune con Scandiano e Rubiera". E accusa l’assessorato regionale

"L’automedica resti a Scandiano  Vorrei portare la petizione a Donini"

"L’automedica resti a Scandiano Vorrei portare la petizione a Donini"

"Giusta la nostra raccolta firme: ora serve un fronte comune per l’automedica". A dirlo è il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi dopo le notizie sul possibile accorpamento delle automediche di Montecchio-Scandiano e Guastalla-Correggio. L’ipotesi emersa è di una sede a Puianello per servire la Val d’Enza e la zona ceramiche. La riorganizzazione del servizio è stata già ‘bocciata’ dai sindaci di Scandiano Matteo Nasciuti e di Rubiera Emanuele Cavallaro. Fortemente contrario anche il primo cittadino di Casalgrande: "Dalla lettura dei quotidiani – evidenzia Daviddi – ho constatato con piacere che i miei colleghi di Scandiano e Rubiera hanno preso coscienza del fatto che l’ipotesi di spostamento dell’automedica si sta per concretizzare. La raccolta firme partita da Casalgrande, con la collaborazione di diverse forze politiche, era quindi fondata e avrebbe avuto un successo ancor più marcato, oltre le 5mila sottoscrizioni già raccolte, se già in un primo momento tutti i Comuni del territorio fossero stati uniti nel contrastare questa ipotesi". Daviddi spera dunque che da oggi in poi "si possa creare un fronte comune degli amministratori, parlando del tema in modo univoco, per ottenere il bene comune di tutto il territorio dell’Unione. Auspico che gli altri amministratori sottoscrivano la petizione e che nelle sedi opportune si agisca insieme per contrastare lo spostamento dell’automedica da Scandiano. A breve chiederò un incontro ai miei colleghi dell’Unione per capire se tutti condividano o meno questo obiettivo".

Daviddi annuncia inoltre che in questi giorni "con grande difficoltà per la totale mancanza di riscontri da parte della sua segreteria, sto chiedendo un appuntamento all’assessore regionale Raffaele Donini per consegnare le firme con cui i cittadini hanno dimostrato la loro contrarietà a questa decisione. Credo sia ora di ripensare al piano di riordino emergenza-urgenza previsto dalla Regione. Tutto questo deve invitare a riflettere sulla deriva che sta subendo il sistema della sanità dell’Emilia-Romagna, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello del sistema sanitario nazionale, oggi minata da tagli e razionalizzazioni esasperate con misure come quella dell’affidamento a medici a gettone del futuro della nostra salute".

Matteo Barca