"Ministro Salvini, una giornata di sciopero costa. Ma lo sciopero è democrazia, non un ponte di vacanza. Tu sei fissato con i ponti: non sono la stessa cosa. Lo sciopero unisce davvero le persone", ha esordito dal palco Rocco Palombella, segretario generale dei metalmeccanici Uil. Quello di ieri è stato uno sciopero intergenerazionale che ha visto in corteo 10mila persona. Tra loro anche gli studenti, un centinaio, che hanno sfilato in corso Garibaldi dietro uno striscione che chiedeva "una scuola che ci spinga alla formazione del pensiero critico, al posto di criminalizzarci quando ci ribelliamo a ingiustizie".
Al grande assembramento davanti alle ex Reggiane, tra gli altri, hanno preso la parola dei delegati: dall’infermiera Maria Piazzano dell’Ausl, alla metalmeccanica Donatella Prati (Rsu alla Argotractor) e a Franco Cappella, insegnante di sostegno all’Istituto comprensivo di Casalgrande.
"Eravamo gli eroi del Covid - ha sottolineato Pizzano -. Operiamo logorati dal blocco ferie, da ore ed ore di straordinario. Nella mia realtà ci sono infermieri che si dividono tra 2-3 reparti, fanno turni di 12 ore, per 14 giorni dietro di fila di lavoro o reperibilità telefonica. Siamo stanchi di subire continue violenze fisiche e aggressioni verbali".
Cappella ha parlato di classi pollaio nonostante il calo della natalità, della negatività del processo di accorpamento degli Ic, dell’impossibilità di un insegnamento di qualità, della precarietà: "Nel mio istituto siamo 19 di sostegno, la metà viene dal Sud e l’anno prossimo se ne andrà. Siamo sempre lì a tamponare la situazione".
La Prati ha chiesto che Landini e Bombardini organizzino un altro sciopero generale, ma di un giorno e in tutt’Italia: "I lavoratori hanno aumentato la loro consapevolezza. Alla Argo, grazie al nostro coinvolgimento, il sindacato è riuscito a portare a casa 100 euro in più fissi, a stabilizzare 80 precari. I lavoratori non hanno delegato il sindacato a fare contrattazione, ma contribuito con lo sciopero a singhiozzo e il blocco degli straordinari. Dobbiamo lottare, unire tutte le vertenze e tutte le lotte. Serve una grande mobilitazione".
Francesca Chilloni