
Le Poste di Reggiolo dopo lo scoppio
Era stata accolta con grande favore, nei giorni scorsi, la notizia dell’anticipazione dei lavori di riqualificazione già previsti alle Poste di Reggiolo, per poter riaprire al più presto un rinnovato ufficio in paese. Anche perchè, durante la fase del cantiere, era pure stato garantito un prefabbricato da usare come sede provvisoria degli uffici.
Ma, nonostante il prefabbricato sia arrivato e tutt’ora installato in via Vittorio Veneto, la struttura ad oggi resta ancora desolatamente chiusa e inattiva.
Una situazione che ha fatto indispettire molti cittadini, dal momento che anche gli altri uffici postali della zona sono chiusi: quello di Rolo per i danni provocati dall’ennesimo colpo della banda dei Postamat che usa materiale esplosivo, mentre quello di Gonzaga per lavori in corso già programmati da tempo.
Così, il sindaco Roberto Angeli, che dopo aver ottenuto rassicurazioni dai dirigenti di Poste Italiana aveva annunciato l’attivazione del container provvisorio per garantire il servizio, ora sembra piuttosto deluso, visto che il container è installato da dieci giorni ma ancora inutilizzabile, proprio come come gli uffici postali dei paesi confinanti.
Il primo cittadino reggiolese, nonostante vari solleciti, non ha finora ricevuto risposte ufficiali e neppure ha visto risolvere il problema. "Tutto questo è inaccettabile – dice Angeli – perché un simile servizio non può essere sospeso a tempo indefinito senza alternative adeguate".
Dopo tutta questa attesa, ora il sindaco risollecita Poste Italiane ad attivare subito il container di via Vittorio Veneto, gestendo almeno i servizi essenziali.
Antonio Lecci