Lavori pubblici e la logica delle due velocità

In molte parti della città sono in corso lavori di rifacimento di alcune strade. Modifiche alla viabilità, rifacimenti di manti stradali, marciapiedi, illuminazioni, verde, arredo urbano ecc.. Nel frattempo in altre parti la situazione è in lento e progressivo deterioramento.

Pericolose buche per le strade, scarsa illuminazione, arredo urbano inesistente, segnaletiche non più leggibili e spesso divelte, manutenzione inesistente. Questa è la logica che da tempo caratterizza i lavori pubblici in centro storico.

Da una parte sfarzi, e conseguenti costi, per lavori di discutibile utilità, bellezza e corretta esecuzione. Vasche d’acqua che annegano monumenti, speroni di pietra a contorno di viabilità periodicamente divelti e rifatti con caparbia ottusità nel non volere vedere il palese errore progettuale che li ha generati. E come non dimenticare Piazza Fontanesi o piazza della Legna pavimentate con materiali non adatti e pericolosi e quindi dopo poco completamente rifatte. Naturalmente l’elenco potrebbe andare avanti con vasche d’acqua assortite sparse qua e là a caso per il piacere dei piccioni che vi sguazzano portando zecche e scarsa igiene. O ancora piazze inospitali degne di certe parate militare.

Insomma una logica a due velocità che, con provinciale ottusità e voglia di esternazione, da una parte vuole creare immagini suggestive di grandezze che non ha, e che forse non si può permettere, e dall’altra ignora la triste realtà del quotidiano nelle restanti parti di città in cui si deve fare i conti tutti i giorni con strade malconce e marciapiedi usurpati dalla sosta selvaggia di monopattini multicolor che hanno inquinato ogni scorcio visivo davanti a monumenti, chiese, palazzi e piazze.

Di tutto questo nessuno ne renderà mai conto ai cittadini.

Architetto Giamprimo Bertoni