Le hanno rubato, di nuovo, la bici. Comprata diciannove giorni prima, per la quale aveva speso ben 1.700 euro. "Adesso basta". Non ce la fa più Paola Caprari, la quale ora è decisa a sensibilizzare sulla piaga dei furti di biciclette – sempre troppo diffuso in città – raccogliendo firme utili a una petizione che depositerà e presenterà in Consiglio Comunale. A nome di chi è stanco di essere sempre una vittima dei ladri.  Tutto è successo giovedì mattina di una settimana fa. Paola doveva svolgere delle commissioni. Di crisi climatica si parla tanto e proprio per un senso di responsabilità ambientale, in un momento critico come questo, la donna ha scelto di muoversi in bici. La cittadina allora si reca all’ufficio delle poste centrali di Reggio, lega la bicicletta ai nuovi portabici installati in via Andreoli ed entra. Il tempo di ottemperare quanto doveva (circa dalle 11 alle 13) e la nuova bicicletta è diventata già un vecchio ricordo. Non c’è più.  "Al di là del valore del furto, è comunque una violenza alla propria persona ed alla propria libertà" asserisce la donna. Motivo per il quale, dopo la denuncia, ha deciso di portare avanti la sua battaglia: sta raccogliendo le firme per portare il problema dei nuovi portabici e dell’insicurezza in città in Sala del Tricolore.  "Chi come me ha subito un furto di biciclette – spiega la donna – e vuole una città più sicura, può contattarmi per sottoscrivere il documento. Porterò avanti questa battaglia per sensibilizzare chi ci governa, a prendere sul serio il problema e a non trattarci solo come dei piantagrane". Alla caserma dei carabinieri, al comando provinciale di Corso Cairoli, tra le tante persone in attesa di sporgere denunce varie: 3 erano vittime di furto portafoglio e documenti, di cui 2 per la seconda volta in 20 giorni e 2 di furto del cellulare.  "In città – continua – ci sono diverse bande organizzate che sono forti su questi furti ma una volta fermati anche in flagranza di reato, poi vengo immediatamente assolti dalla magistratura perché indigenti. Ciò mi sconvolge e mi chiarisce che il cittadino corretto che rispetta le regole è di serie B rispetto al ladro". Per la signora Caprari il cittadino non avrebbe più fiducia nelle istituzioni, che siano forze dell’ordine, magistratura o amministrazione comunale perché "tali istituzioni sono viste ormai come nemiche e non alleate dello stesso".  Una ipotetica soluzione la reggiana ce l’avrebbe: parcheggi sicuri, anche a pagamento se serve, sparsi per la città, che potrebbero incentivare a non usare sempre l’auto. Ma al momento, invita tutti ad aderire alla sua iniziativa popolare.  Ylenia Rocco

Cronaca

Le hanno rubato, di nuovo, la bici. Comprata diciannove giorni prima, per la quale aveva speso ben 1.700 euro. "Adesso basta". Non ce la fa più Paola Caprari, la quale ora è decisa a sensibilizzare sulla piaga dei furti di biciclette – sempre troppo diffuso in città – raccogliendo firme utili a una petizione che depositerà e presenterà in Consiglio Comunale. A nome di chi è stanco di essere sempre una vittima dei ladri. 
Tutto è successo giovedì mattina di una settimana fa. Paola doveva svolgere delle commissioni. Di crisi climatica si parla tanto e proprio per un senso di responsabilità ambientale, in un momento critico come questo, la donna ha scelto di muoversi in bici. La cittadina allora si reca all’ufficio delle poste centrali di Reggio, lega la bicicletta ai nuovi portabici installati in via Andreoli ed entra. Il tempo di ottemperare quanto doveva (circa dalle 11 alle 13) e la nuova bicicletta è diventata già un vecchio ricordo. Non c’è più. 
"Al di là del valore del furto, è comunque una violenza alla propria persona ed alla propria libertà" asserisce la donna. Motivo per il quale, dopo la denuncia, ha deciso di portare avanti la sua battaglia: sta raccogliendo le firme per portare il problema dei nuovi portabici e dell’insicurezza in città in Sala del Tricolore. 
"Chi come me ha subito un furto di biciclette – spiega la donna – e vuole una città più sicura, può contattarmi per sottoscrivere il documento. Porterò avanti questa battaglia per sensibilizzare chi ci governa, a prendere sul serio il problema e a non trattarci solo come dei piantagrane". Alla caserma dei carabinieri, al comando provinciale di Corso Cairoli, tra le tante persone in attesa di sporgere denunce varie: 3 erano vittime di furto portafoglio e documenti, di cui 2 per la seconda volta in 20 giorni e 2 di furto del cellulare. 
"In città – continua – ci sono diverse bande organizzate che sono forti su questi furti ma una volta fermati anche in flagranza di reato, poi vengo immediatamente assolti dalla magistratura perché indigenti. Ciò mi sconvolge e mi chiarisce che il cittadino corretto che rispetta le regole è di serie B rispetto al ladro". Per la signora Caprari il cittadino non avrebbe più fiducia nelle istituzioni, che siano forze dell’ordine, magistratura o amministrazione comunale perché "tali istituzioni sono viste ormai come nemiche e non alleate dello stesso".
 Una ipotetica soluzione la reggiana ce l’avrebbe: parcheggi sicuri, anche a pagamento se serve, sparsi per la città, che potrebbero incentivare a non usare sempre l’auto. Ma al momento, invita tutti ad aderire alla sua iniziativa popolare. 
Ylenia Rocco

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