
Infiltrazioni d’acqua, chiudono due stanze dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Al centro una foto di repertorio
Reggio Emilia, 9 giugno 2025 – Allagate due sale operatorie al quinto piano del Santa Maria Nuova. La denuncia dell’accaduto è arrivata ieri dal sindacato Fials, tramite la rappresentante Giuseppina Parente: "È successo di nuovo – dice –. Da anni, chiediamo che le sale vengano chiuse e rifatte perché oramai sono fuori norma da tempo. Già precedentemente all’era Covid si stava pensando di costruirne delle nuove che però non sono sufficienti a coprire il fabbisogno degli interventi chirurgici da effettuare. Dopo è arrivato il Covid, non se ne è fatto nulla e, accumulandosi poi gli interventi chirurgici che si erano interrotti, passata l’emergenza pandemica, si è deciso di riaprire queste sale operatorie e di rimetterle in funzione a pieno regime".
Purtroppo però il problema persiste. "Episodicamente succede che le sale si allaghino: una volta perché si rompe un tubo della controsoffittatura, una volta per le piogge intense, una volta perché il guano dei piccioni, che va ad ostruire le grondaie sopra al tetto, fa filtrare l’acqua nella controsoffittatura. Insomma capita che qualche sala venga bloccata per le perdite e le infiltrazioni dell’acqua, a volte anche sul campo operatorio come è già successo in passato e come è successo questa volta quando erano in corso due interventi, uno di emergenza e un altro di urgenza, nelle due sale operatorie attigue a quelle che sono state fermate. Spesso gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni anche disagiate, tra un intervento e l’altro c’è da raccogliere l’acqua e mettere i bidoni".
Infine la richiesta del sindacato. "Noi come Fials chiediamo di provvedere al più presto al rifacimento, a trovare un altro luogo idoneo per costruire finalmente delle sale operatorie nuove. Forse bisognava pensarci prima di avventurarsi nel Mire, non che non sia necessario avere una struttura come quella, però si poteva avere una gradualità di interventi e noi riteniamo che quella di avere delle sale operatorie nuove, funzionanti e che non vadano incontro a questo tipo di problematiche forse aveva la precedenza su tutto il resto".