
Mai prima d’ora le elezioni amministrative sono state così poco scontate. E, in questo clima di incertezza o di eccessiva pretattica (da una parte il Pd che ancora non sa se andrà alle primarie o se riuscirà a trovare un candidato unitario e dall’altra, un centrodestra che non scioglie le riserve), l’ago della bilancia potrebbe essere il terzo polo. In particolare Azione e Italia Viva, anche se sullo sfondo resta da capire cosa farà ciò che resta del MoVimento 5Stelle a Reggio. Anche le piccole percentuali conteranno tantissimo, forse più per il ballottaggio (che sembra essere un esito quasi sicuro) che per le urne al primo turno.
Proprio per questo nel mezzo di destra e sinistra, si sta muovendo in particolare Azione mandando messaggi. "Da che parte stiamo? La nostra scelta è stata fatta – spiega Claudio Guidetti, il responsabile provinciale del partito di Carlo Calenda – Ci collochiamo all’opposizione rispetto al Governo di destra".
Ma la coalizione larga col Pd è tutta ancora da costruire: "Serve un’alleanza forte – continua Guidetti – riformista e non populista, che abbandoni i personalismi". Il leader locale di Azione, stuzzicato sulla possibile candidatura di Giovanni Tarquini per il centrodestra, dice di "non essere preoccupato" in merito ad un profilo che per connotazione centro-moderata potrebbe portare via (e sarebbe questa anche una fetta di strategia di Lega, Forza Italia e Fd’I, con quest’ultima però che deve ancora dare il placet sul nome) voti ad Azione stessa. "Quella di Tarquini sarebbe una candidatura rispettabile – puntualizza Guidetti – che dimostra un certo tipo di ragionamento della destra reggiana. Ma siamo agli antipodi. Ho letto sul Carlino giorni fa le parole rilasciate da Tarquini: lui dice che serve più civismo e neutralità politica, mentre io sostengo che di questi tempi ci vuole più politica. Ecco perché siamo diversi e questo vorrei evidenziarlo a scanso di equivoci per chi deciderà di votarci". Infine, rimarca: "Azione sta crescendo, presto da noi entreranno consiglieri comunali e personalità di spessore. Ci stiamo strutturando con un massiccio tesseramento e una sede. Abbiamo le idee chiare. Eventuali primarie del Pd? Non entro a casa d’altri, attendiamo di capire cosa faranno. Noi ci siamo per una coalizione, ma non accettiamo imposizioni".
E Italia Viva? "Siamo concentrati sul congresso che ci darà un’ossatura a livello provinciale. Dopo il 15 ottobre ci siederemo ai tavoli e parleremo del nostro posizionamento", puntualizza la segretaria provinciale Maura Manghi.