STELLA BONFRISCO
Cronaca

L’economia ci salva. Ma sempre più giovani non cercano lavoro: "Effetti post-Covid"

Nel Rapporto sulla coesione sociale emerge un quadro in bianco e nero. Il nostro Pil cresce più che altrove, ma gli inattivi sono quasi 100mila. La popolazione è calata ancora, il saldo delle nascite è -2.277.

L’economia ci salva. Ma sempre più giovani non cercano lavoro: "Effetti post-Covid"
L’economia ci salva. Ma sempre più giovani non cercano lavoro: "Effetti post-Covid"

Il bilancio che il "Rapporto sulla coesione sociale" certifica è che il 2022 ha sancito un deciso rilancio dell’economia reggiana. Ma sul futuro restano le ombre legate soprattutto alla situazione di grave tensione internazionale e al rallentamento di una crescita che, a fine 2023, dovrebbe comunque portare ad un aumento del Pil pari allo 0,8 per cento. La nostra, come sempre, è una siutazione anomala in positivo.

"Un tessuto imprenditoriale forte – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – che ha confermato la grande capacità di reazione già espressa nel 2021 rispetto alla dura stagione segnata dal Covid, continuando a sostenere investimenti in ricerca e innovazione che ne hanno accresciuto ulteriormente la competitività. Un risultato importante ottenuto in condizioni certamente complesse a seguito dell’ aumento dei costi e in particolare di quelli energetici".

Nel Rapporto – realizzato dalla Camera di Commercio dell’Emilia in collaborazione con la Fondazione Manodori, la Provincia di Reggio Emilia e il Comune capoluogo – non mancano, comunque, elementi di preoccupazione che si legano ancora alla lunga scia del Covid, a partire da un disagio psichico giovanile (e non solo) che si è fortemente accentuato, per arrivare alle preoccupazioni degli amministratori pubblici sulla tenuta dei legami sociali, sulla riduzione delle nascite e su un mercato del lavoro che, nonostante il calo della disoccupazione, presenta dati in crescita sulle persone inattive, cioè su quelle che non cercano nessun tipo di occupazione. Il Rapporto camerale, curato anche per il 2022 da Gino Mazzoli, psicosociologo dell’Università Cattolica, apre riflessioni sull’articolata realtà reggiana.

Il calo complessivo della popolazione reggiana (525.155 residenti al 31 dicembre 2022) continua, come sta avvenendo da cinque anni a questa parte, ma con percentuali meno elevate rispetto ai due anni precedenti che, a causa della pandemia, avevano fatto registrare un aumento dei morti e una contrazione delle immigrazioni. Per contro, è evidente il continuo calo delle nascite, che nel 2022 sono state 3.647, determinando così un saldo tra nati e morti di -2.277.

A contenere il calo della popolazione, sulla quale incidono anche i trasferimenti, sono le immigrazioni dall’estero. A fronte del calo della popolazione a livello provinciale, dieci comuni reggiani registrano però aumenti, a partire da Casina (116 residenti in più) e poi via via Sant’Ilario (57), Vezzano sul Crostolo (54), San Martino in Rio (50), Canossa e Viano (entrambi con 49 residenti in più), Reggiolo (42), Campegine (28), Cavriago (22) e Bibbiano (21). Il numero delle imprese è salito a 54.950 (480 in più rispetto al 2021). Pressoché stabile è l’imprenditoria femminile (19 per cento), mentre continua ad aumentare la componente straniera (18 per cento).

Note molto positive vengono dai mercati esteri, con una crescita delle esportazioni del 18,8 per cento, con un valore che si avvicina ai 14 miliardi e un saldo positivo, sulla bilancia commerciale, per 7,3 miliardi. In provincia di Reggio Emilia inoltre nel 2022 si sono registrati 3.000 nuovi inattivi, cioè persone che non cercano più lavoro. Il loro numero complessivo è così salito all’impressionante cifra di 98.549. Hanno partecipato alla presentazione del rapporto anche Leonello Guidetti, presidente Fondazione Manodori; Giorgio Zanni, Presidente della Provincia e il sindaco Luca Vecchi.