
L’emozione di Planet Aut: "Qui io posso lavorare e sentirmi come gli altri"
di Ylenia Rocco
Sulla carta da parati bianca a blu compaiono diverse scritte nera. ’Essere felici’ e ’inseguire i propri sogni’ però sono quelle che meglio raccontano la serata di venerdì al ristorante e pizzeria Planet Aut in via Santa Rizza 19 a Casalgrande. Un taglio del nastro che va oltre l’inaugurazione di un locale ma che piuttosto segna l’inizio di un percorso di aggregazione e inclusione lavorativa per i ragazzi affetti dal disturbo dello spettro autistico. In grembiule e cappellino nero lo staff di Planet Aut ha servito pizze e riempito i bicchieri dei presenti per un emozionante brindisi; dimostrando che alla fine l’autismo deve solo essere compreso per dare sorprendenti rivelazioni.
Dietro al tavolo del buffet, Luca Lanzi che ha 24 anni, ammette: "Aprire un posto come questo, dove si dà la possibilità a persone come me di avere un’esperienza lavorativa e che allo stesso tempo ti consente di stare a contatto con le persone ,è importante". Mattia Paternini invece ha 25 anni e ha iniziato a lavorare da qualche giorno come cameriere: "Con il corso stiamo imparando tante cose, ma al momento la mansione che mi piace di più è quella del barista". Sia all’interno che all’esterno il locale è pieno; seduti a uno dei tavoli ci sono i genitori di questi ragazzi, orgogliosi seguono i propri figli con lo sguardo. Emanuela Dagoli è la mamma di Luca, lei spiega che per il figlio entrare nel mondo del lavoro è una soddisfazione personale "perché così si sente uguale a tutti gli altri". "Abbiamo realizzato questo progetto in pochi mesi – afferma Emanuela –. Il messaggio che vogliamo comunicare è che i nostri ragazzi possono lavorare in qualsiasi settore. Si può fare, ve lo stiamo dimostrando".
Silvana Mele invece è la mamma del 19enne Samuele, che da tre mesi lavora per l’azienda Meclobo a Scandiano: "Lì si sente a casa, ma verrà a lavorare anche da Planet Aut perché il settore della ristorazione gli piace molto. I nostri ragazzi vogliono realizzarsi, integrarsi e non sentirsi diversi; poi, noi genitori non ci saremo per sempre, gli stiamo lasciando un’eredità importante, l’autonomia nella vita e nel lavoro".
Roberto Vassallo, presidente di Planet Aut Srl Benefit e dell’associazione Aut Aut di Reggio Emilia, nonché papà di un ragazzo autistico, descrive con la parola ‘entusiasmante’ una serata che sognava da vent’anni. "Mai calpestare i sogni – commenta commosso –. Se penso a cosa siamo riusciti a creare in così poco tempo, ancora non ci credo. Planet Aut non è solo una pizzeria, rappresenta il futuro dei nostri ragazzi. Sono tante le richieste che arrivano dai giovani della provincia, non siamo un locale a numero chiuso e qui c’è posto per tutti. Spero però che possa fungere da trampolino di lancio per questi giovani, magari pure verso altre realtà lavorative".
Al taglio del nastro non poteva mancare il comico Giuseppe Giacobazzi, da molti anni sensibile a questa causa, che con il suo spettacolo venerdì sera, per il quale ha rifiutato il cachet, l’associazione Aut Aut ha raccolto 14mila euro, con 800 biglietti venduti. "Sono legato all’associazione da anni – commenta Giacobazzi – e ogni volta che riusciamo a raggiungere un obiettivo per me è una gioia immensa. Questi ragazzi li ho visti crescere e migliorare, mi emozionano ogni volta".
All’evento, presenti anche le autorità, tra queste il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi: "Speriamo che questa sia la partenza per qualcosa che si possa espandere sul nostro territorio, che altre realtà possano seguire questo nobile esempio". Nel frattempo, come spiega Roberta Delmonte, coordinatrice del centro di formazione professionale Fondazione Simonini di Reggio, i ragazzi a fine ottobre concluderanno il corso da 60 ore, dopodiché saranno organizzati i turni lavorativi. "Al momento però – conclude – hanno già iniziato a mettere in pratica le nozioni assimilate", servendo pizze che hanno tutto il sapore dell’inclusione.