Reggio Emilia, nasce il comitato 'Lentigione per la Diga di Vetto'

Il candidato alla Camera per Fratelli d’Italia, Gianluca Vinci, ha tenuto a battesimo la nascita del comitato, con il dottor Luigi Bianchini primo firmatario

Il dottor Bianchini a sinistra firma l’atto esecutivo del comitato

Il dottor Bianchini a sinistra firma l’atto esecutivo del comitato

Vetto (Reggio Emilia), 21 settembre 2022 - La Diga di Vetto serve alla Pianura Padana tanto quanto la Val d’Enza e le parti di Appennino su cui riverserebbe i propri benefici. “Non solo, della diga di Vetto è giusto parlarne d’estate quando il problema della siccità si acuisce, tanto quanto d’inverno, quando, a causa delle piogge intense aumenterebbe il rischio di alluvioni e disastri idrogeologici, come quelli che hanno sconvolto le Marche nei giorni scorsi”, questo secondo le parole del candidato alla Camera per Fratelli d’Italia, Gianluca Vinci, che questa mattina, ha voluto tenere a battesimo la nascita del comitato “Lentigione per la Diga di Vetto”, con il dottor Luigi Bianchini primo firmatario.

L’obiettivo è proprio quello di evitare ‘un’altra Lentigione’, colpita, nel 2017 da una devastante alluvione, in cui fu proprio l’Enza a rompere gli argini e a inondare case e strade della Bassa reggiana, in particolare, appunto, i paesi rivieraschi come Lentigione stesso e Brescello.

“A Roma mi batterò con ogni mezzo possibile perché un progetto come quello della Diga veda finalmente la luce – ha sostenuto Vinci -. Nei palazzi romani c’è una forte e rinnovata sensibilità per le tematiche energetiche, in particolare quelle legate alle energie pulite e alternative. Quella idroelettrica, in questo senso, è la più apprezzabile. C’è da vincere la resistenza, del tutto ideologica, della Regione Emilia Romagna che ha promesso un nuovo progetto, quando in realtà ne esiste già uno e il Pd reggiano, che sulla Diga sembra porre un ‘no’ a priori. Senza capire, che l’utilità dell’invaso dispiegherebbe i suoi effetti su tutta la provincia reggiana nella sua totalità”. Presente alla firma anche Lino Franzini, membro dello storico comitato ‘Diga di Vetto’.