Reggio Emilia, lettera al Carlino. "Dobbiamo impiccare i neonazisti, iniziamo da Mirabile"

Il destinatario delle minacce: "Dispiace il clima d'odio"

La lettera inviata alla nostra redazione, poi sequestrata dai carabinieri

La lettera inviata alla nostra redazione, poi sequestrata dai carabinieri

Reggio Emilia, 13 febbraio 2018 - ​Un messaggio inquietante, che si rifà non solo alle aspre contrapposizioni ideologiche tra sinistra e destra estreme anni Settanta, ma che evoca anche la fine del regime fascista e il simbolo delle Brigate rosse. È contenuto in un foglio formato A4, infilato in una busta affrancata, spedita il 6 febbraio 2018 e arrivata ieri alla redazione del nostro giornale. «Dobbiamo tornare a impiccare i neonazisti e incominciamo da Mirabile che mettiamo a testa in giù. Reggio è libera dai fasci. L’Italia è libera dalla destra antidemocratica. Reggio città della Resistenza e della stella a cinque punte»: ecco le frasi, scritte a computer in stampatello, contenute nella lettera, che evocano lo scenario di piazzale Loreto per Roberto Mirabile, reggiano presidente dell’associazione onlus antipedofilia ‘La Caramella buona’, di recente nominato lobbista in Parlamento per la tutela di bambini e donne.

I carabinieri sono venuti ieri pomeriggio nella nostra redazione e hanno sequestrato la lettera. In caserma è stato convocato poco dopo anche Mirabile. La lettera irrompe nel bollente scenario politico cittadino, appena un paio di giorni dopo la duplice manifestazione in centro durante la Giornata dedicata alle vittime delle foibe: da una parte militanti di destra, dall’altra attivisti dei centri sociali e della federazione anarchica. Appare stupito, Mirabile: «La mia posizione politica non coincide certo con quella di chi governa Reggio, ma mi dispiace che ci sia questo clima di odio. Invito tutti quanti a mettere da parte le ideologie estremiste». Il presidente della onlus snocciola alcuni fatti controversi: «Ho denunciato l’Anpi per diffamazione perché sono stato tacciato di essere nazifascista: è in corso il processo - spiega -. Poi ho querelato il consigliere del Pd Maura Manghi per avermi dato del fascista durante la cena di un’associazione. Ho preparato una denuncia anche contro l’Arci Gardenia, che mi ha escluso da un evento organizzato dal M5s, dicendo il falso, e cioè che la manifestazione organizzata dalla Caramella Buona nell’estate 2017 contro la scarcerazione del pedofilo era invece contro i profughi. Ma è anche possibile che qualcuno voglia accostarmi a posizioni che non ho mai avuto in vista delle amministrative 2019».