L’ex maglia nera commosso "Eravamo un bel gruppo"

Enea Montanari pedalò per la Termolan nel 1982, quando la ’rosa’ era di Hinault "Che emozione vedere i ciclisti passare in gruppo per centrare l’obiettivo"

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Il Giro visto con gli occhi della maglia nera, 40 anni dopo. Siamo a Villa Curta, negli ultimi chilometri di campagna che annunciano la città, tra Gavassa e la via Emilia. Con noi c’è Enea Montanari, ex professionista con la Termolan, "discendente" del mitico Malabrocca. Sì, perché lui nell’edizione del 1982 ha indossato la casacca nera, mentre sul podio Bernard Hinault vestiva quella rosa. Il plotone dei concorrenti sta sfrecciando a lato del torrente Rodano. I velocisti sono nella pancia del gruppone, incominciano a farsi avanti, guadagnando posizioni più vantaggiose. I loro scudieri sono in testa, dettano un’andatura forsennata, vogliono impedire che un corsaro di giornata sgusci via. Maglie, colori, suoni, volti, gesti: per Montanari è una fuga per la memoria.

"Di quell’esperienza ho splendidi ricordi e qualche amarezza. Corse, fatiche, soddisfazioni, la gioventù e la spensieratezza. Il bello dell’arrivare a qualcosa nel segno della collaborazione con i compagni di squadra, ragionando sul fatto che un pizzico di fortuna avrebbe aiutato a centrare obiettivi più importanti e forse la carriera sarebbe andata diversamente", rievoca Montanari, 59enne di Masone. "Hinault indossava la maglia rosa, io ero la maglia nera, l’ultimo della classifica. Alla partenza i ragazzini mi applaudivano quasi come l’asso bretone. Non ho mai fatto mancare la collaborazione alla squadra, per questo sono andato fiero della maglia nera". Una foto rievoca quei momenti: Montanari è insieme a Hinault, perfetto testa-coda della graduatoria del Giro.

L’ex ciclista è cresciuto nel Velo Club con ds Tarasconi e Bellelli. Tra il 1978 e il 1982 è tesserato dalla Termolan. In squadra ci sono Daniele Antinori di Bologna, il romagnolo Daniele Caroli, Davide Cassani di Faenza, Celestino Colla di Montechiarugolo, Carlo Fontana di Viano, Fabrizio Gardelli di Parma, Enrico Montanari di Fidenza, Villiam Morelli di Bibbiano, Filippo Piersanti di Roma. C’è chi ha corso nei dilettanti con ottimi risultati (Colla e Gardelli), chi ha centrato buoni traguardi negli Juniores (Fontana, campione regionale), chi è arrivato al professionismo, come Enrico Montanari e Piersanti. E chi ha fatto il direttore sportivo, come Morelli. Il volto più noto è Davide Cassani, ex ct azzurro e commentatore tv, nel sodalizio di Reverberi dal 1982 al 1985.

"Vedere i ciclisti passare, impegnati insieme per centrare un obiettivo, mi fa pensare che eravamo una bella squadra. Lo scorso inverno siamo riusciti a trovarci dopo molti anni. E’ stato come ricomporla, non lasceremo passare ancora molto altro tempo, prima di riunirci. Speriamo di avere con noi altri amici, tra cui Beltrami, Marcussen e Pavesi, che non hanno potuto partecipare", aggiunge, salutando con gli occhi il grosso della carovana se n’è andato. Nella curva in fondo a via Magnanini si distingue solo la coda del gruppo. Passa qualche altro atleta, attardato. E i mezzi a supporto della corsa. I ricordi, così come sono arrivati portati dal gruppone, fuggono seguendo la scia dei velocisti. Rimane un pizzico di nostalgia, sospesa nell’aria. Sembra mulinellare tra pioppi e robinie a lato del Rodano, accarezzata dalla brezza del ciclismo.

Massimo Tassi