REDAZIONE REGGIO EMILIA

L’ex vicecomandante di polizia Tito Fabbiani assolto in Appello

Era accusato di abusi di mezzi di correzione verso i sottoposti.

Era accusato di abusi di mezzi di correzione verso i sottoposti.

Era accusato di abusi di mezzi di correzione verso i sottoposti.

"Il fatto non sussiste". Tito Fabbiani, ex vicecomandante della polizia locale di Montecchio, è stato assolto dalla Corte d’Appello dall’accusa di abuso dei mezzi di correzione verso gli agenti sottoposti. In primo grado era stato condannato a 1 anno e 2 mesi per questo reato, in cui il collegio aveva riqualificato l’accusa di maltrattamenti, ed era stato prosciolto dalle altre contestazioni. Il tribunale reggiano aveva invece assolto la compagna da tutte le imputazioni, ovvero l’ispettore Annalisa Pallai, e anche l’ex comandante della polizia locale Cristina Caggiati: le loro sentenza di proscioglimento sono da tempo definitive. Cinque agenti si sono costituiti parte civile: per loro ieri sono state cancellate le statuizioni civili. Tutti e tre erano stati licenziati a seguito dell’inchiesta, poi erano state avviate cause di lavoro, già vinta da Pallai con il reintegro nell’Unione.

La sentenza di primo grado era stata impugnata dal pm solo per Fabbiani relativamente a due accuse: l’abuso dei mezzi di correzione, sui quali il pm ha insistito che fossero maltrattamenti, e anche l’abuso d’ufficio per l’utilizzo di una Mazda Cx3, comprata secondo l’accusa per il comando senza rispettare i parametri di legge, causando un danno all’Unione di 5mila euro: dopo l’abolizione del reato, si poteva inquadrare in peculato.

La difesa, affidata agli avvocati Giulio Garuti e Gabriele Riatti, commenta: "Già il tribunale di Reggio aveva ridimensionato la dimensione dei fatti. In Appello abbiamo dimostrato che i comportamenti del nostro assistito erano leciti. Vi erano agenti che hanno lamentato in aula turni massacranti o di dover lavare le auto, ma abbiamo ad esempio dimostrato che i turni erano regolari e che la manutenzione veicoli era una prevista".

Alessandra Codeluppi