Lezione sui conflitti di oggi "Vogliamo saperne di più"

La giornalista Robecco chiamata dagli alunni a fare chiarezza sulla guerra in Ucraina

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di Elisabetta Grassi

Gli studenti della classe 4D scientifico del Liceo Ariosto Spallanzani di Reggio Emilia volevano capire meglio le dinamiche del conflitto Russo – Ucraino e, per farlo, hanno scelto un metodo innovativo: dialogare con la giornalista reggiana Valeria Robecco (foto a destra) che da New York, dove lavora per Ansa e altre testate giornalistiche nazionali come Il Giornale, scrive quotidianamente da oltre 10 anni proprio di queste tematiche.

"Le notizie che troviamo in rete non sono sufficienti – spiegano i ragazzi –. Contraddizioni e fake news rischiano di ingannarci, dato che non disponiamo di conoscenze dirette su quanto stia effettivamente accadendo. Così abbiamo posto alcune domande a chi ne sa più di noi. Valeria Robecco, presidente della United National Correspondents’ Association, ci ha risposto fornendo dati e notizie che ci hanno aperto a nuove riflessioni sulla situazione geopolitica globale attuale".

"Noi giovani siamo spesso accusati di essere disinteressati alla realtà – aggiungono –. Abbiamo sempre dato per scontato che nessuna guerra avrebbe più toccato l’Europa e l’Italia. Inevitabilmente queste discussioni hanno invaso anche la nostra aula". Per rispondere a questa esigenza di approfondimento alla professoressa di inglese Manuela Fiorita è venuta l’idea di coinvolgere la giornalista reggiana che si sta attivamente occupando del conflitto: "I ragazzi hanno accettato questa proposta con grande entusiasmo e, grazie all’Assemblea d’Istituto, abbiamo allargato questa opportunità a tutto il liceo – spiega –. La classe ha lavorato sodo per garantire la realizzazione del progetto, sia a scuola che a casa, dividendosi i vari incarichi. È stata creata una redazione giornalistica, ragionando sulle domande da porre a Valeria, un montaggio video e un evento speciale da dedicare ad un tema così importante".

"Per una volta non siamo stati passivi osservatori – concludono i ragazzi –. Siamo gli adulti di domani, quelli a cui le comunicazioni a distanza non fanno paura, la generazione che ha in mano tanto, eppure è terrorizzata nel pensare di sfruttare in pieno ciò di cui dispone a proprio vantaggio. Siamo riusciti a superare queste paure e siamo stati capaci di usare gli strumenti tecnologici, sempre criticati se nelle nostre mani, per dimostrare che ci interessa conoscere. Siamo gli studenti che hanno deciso di restare connessi per comprendere".