Reggio Emilia, 18 gennaio 2025 – Da una parte la presentazione del saggio del presidente russo Vladimir Putin, dall’altra la manifestazione di protesta degli ucraini.

Il conflitto Mosca-Kiev arriva fino a Reggio Emilia dove all’Hotel Posta di piazza del Monte, in pieno centro, è andato in scena oggi pomeriggio l’evento sul libro che traduce ‘L’unità storica di russi e ucraini’, edito da Visione, alla presenza dell’editore Francesco Toscano e del già ambasciatore Bruno Scapini, membro di Democrazia Sovrana Popolare, organizzato da Pietro Braglia (anima del Comitato Esodati, ex Rifondazione Comunista e candidato al consiglio comunale con Movimento per Reggio Emilia di Paola Soragni alle scorse amministrative).
Un’iniziativa che già nei giorni scorsi, fin da quando è stata annunciata, ha destato scalpore e polemiche. Fino alla reazione pacifica, ma forte e sentita da parte della comunità ucraina che si è riunita con oltre duecento persone intorno alle 17 in piazza Prampolini per manifestare contro l’evento.
Bandiere gialloblu, cartelli che documentano gli orrori della guerra e testimonianze di donne ucraini che hanno perso figli e parenti nel conflitto. Dopo diversi interventi di dissenso contro Putin e la guerra da parte dei rappresentanti della comunità nonché di alcuni politici tra cui appartenenti a +Europa, Psi e Pd, gli ucraini hanno intonato il proprio inno nazionale con la mano sul petto e ‘Viburno Rosso’, canto simbolo del Paese che si “affloscia come la pianta del viburno, ma prima o poi si rialzerà”, come recita metaforicamente il testo.
Nessun momento particolare di tensione se non per un episodio spento praticamente sul nascere quando alcune donne ucraine hanno cercato di entrare nell’albergo dove vi era la presentazione, prontamente allontanate dalla Digos che ha presidiato l’evento così come il flash mob in piazza dove erano presenti anche carabinieri, poliziotti in divisa e in borghese così come una camionetta della celere pronta a intervenire in caso di disordini che non si sono registrati.