
Il presidio di protesta dei lavoratori davanti allo stabilimento di Albinea
Reggio Emilia, 4 giugno 2025 – Sciopero di solidarietà, su proposta della Fiom Cgil di Reggio, ieri all’Interpuls di Albinea dopo che due lavoratrici sono state licenziate. E’ stata organizzata un’iniziativa di protesta per esprimere solidarietà alle due donne e per manifestare il “proprio dissenso nei confronti dell’azienda”. La motivazione del licenziamento è “l’inserimento di un nuovo software”, evidenziano dalla Fiom.
Alessandro Malagoli della Fiom di Reggio riferisce che l’assemblea ha votato “una fermata in sciopero e successivamente siamo usciti in presidio davanti ai cancelli. Le lavoratrici e i lavoratori dell’Interpuls sanno che un licenziamento di questo tipo è un precedente pericoloso: oggi è capitato alle colleghe, domani potrebbe toccare ad altri”.
Il personale della Interpuls ha dunque organizzato un presidio davanti ai cancelli dell’azienda per chiedere la revoca del provvedimento.
“Abbiamo sentito telefonicamente – proseguono dalla Fiom – le due lavoratrici e sono ancora provate dal licenziamento: sono esterrefatte per le modalità ‘all’americana’ di una cacciata che a nostro avvisto è priva di ogni attenzione umana oltre che immotivata. Nessuno si merita di essere trattato in questo modo, le hanno buttate fuori dall’azienda come si fa con un ladro: è vergognoso”.
Vicinanza alle dipendenti ieri è arrivata anche dalla sindaca di Albinea Roberta Ibattici: “Quanto accaduto – rileva – alle due lavoratrici della Milkrite/InterPuls, azienda storica con sede nel nostro comune e ora proprietà della multinazionale DeLaval, è inaccettabile”.
La sindaca di Albinea chiede all’azienda di “ritornare sui suoi passi così affrettati. Non posso che condannare le modalità brutali con cui le due lavoratrici, da tempo dipendenti dell’azienda, sono state trattate e mandate a casa di punto in bianco. Anche nel caso in cui l’innovazione tecnologica avesse portato l’azienda alla decisione di sopprimere quei due ruoli, questo non giustifica in nessun modo l’atteggiamento della proprietà: sono persone, non cose”.
Solidarietà anche dall’assessore regionale al lavoro, Giovanni Paglia. “Non è accettabile che si lascino persone senza lavoro e senza reddito, senza alcuna attenzione alla loro possibile ricollocazione, anche quando si è in presenza di scelte riorganizzative. E ancora più grave è il coinvolgimento di una donna appena rientrata dalla maternità”.