Reggo Emilia, 16 giugno 2025 – “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”. Luciano Ligabue lo canta da anni, e forse mai come oggi questa frase può diventare una speranza concreta. Il sogno è quello di Alessandro, quattro anni e mezzo, ricoverato da quasi due anni nel reparto di oncoematologia pediatrica della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. Sua mamma, Claudia Rigi, lancia un appello al rocker di Correggio, che il 21 giugno si esibirà alla RcfArena.

Un messaggio, un saluto, un gesto semplice, ma capace di portare, almeno per un giorno, una boccata d’aria in corsia. “E’ una passione mia, Ligabue – confessa Claudia – e spesso ascolto le sue canzoni anche con Alessandro. Lui è ancora piccolo, ma quelle parole ci accompagnano, ci danno forza. Una delle canzoni che più mi resta dentro è ‘Cosa vuoi che sia’, mi dà la forza di sperare che ‘passa tutto quanto’. E’ diventata un po’ la colonna sonora di questo periodo difficile”. Alessandro, racconta la madre, ha una passione per Spiderman, il suo supereroe preferito. Ma il suo vero sogno è semplice: “Uscire dall’ospedale e tornare a giocare con i suoi fratellini. Dopo due anni chiuso in una stanza, non conosce davvero la vita fuori. Per lui, basterebbe poco per essere felice”.

Claudia è originaria della Sicilia e oggi risiede a Udine. A Pavia sono arrivati per affrontare un lungo e complicato percorso di cure, culminato in un trapianto di midollo osseo e, purtroppo, seguito da una grave complicanza. “Una visita di Ligabue in reparto, o anche solo un videomessaggio, sarebbe un gesto importante, un momento di gioia dentro tanto dolore. Un attimo per dimenticare tutto il resto”. A supportare questo sogno c’è anche l’associazione ‘Amici del Sorriso Odv’, attiva da oltre 12 anni nei reparti pediatrici del San Matteo. “Siamo nati per portare attività ludico-ricreative in corsia - racconta il fondatore Alessandro Baldi - e oggi siamo oltre 70 volontari. Oltre ai giochi, ci occupiamo di sostenere famiglie, finanziare progetti di ricerca e aiutare anche dopo le dimissioni”. Nel caso di Alessandro, l’associazione ha visto crescere l’urgenza di un momento di luce. “Un piccolo gesto da parte di Ligabue – dice Baldi – potrebbe cambiare tutto. Per lui forse sono solo pochi secondi, ma per Alessandro e la sua famiglia significherebbe il mondo. In ospedale manca la normalità, e anche un semplice videomessaggio può diventare un piccolo miracolo. Non possiamo far guarire un bambino, ma possiamo provare a rendergli la giornata più sopportabile”. Un invito, dunque, al Liga: “Se puoi, se vuoi, anche solo una parola può accendere una speranza”.