L'appello a Ligabue salva i posti di lavoro

La Rcf ha deciso di non chiudere lo stabilimento di San Benedetto del Tronto dal quale i dipendenti avevano chiesto aiuto al rocker

L'appello a Ligabue salva i posti di lavoro

L'appello a Ligabue salva i posti di lavoro

Reggio Emilia, 13 febbraio 2021 - Colpo di scena: l’azienda reggiana Rcf cambia idea sullo stabilimento a San Benedetto del Tronto. Non verrà più chiuso ma, anzi, potenziato. La società, leader nel mercato dell’audio professionale, aveva trovato posto sulle pagine della cronaca locale non più di un mese fa, quando era emersa la decisione di chiudere lo stabilimento marchigiano. Ai 23 dipendenti era stata offerta, come unica possibilità, quella di trasferirsi nella sede reggiana. Una lettera scritta da Fabrizio Traini, uno dei lavoratori di San Benedetto del Tronto, esprimeva tutta l’amarezza provata dopo questo fulmine a ciel sereno. Parole in cerca di eco e conforto, indirizzate al cantautore correggese Luciano Ligabue, che della Rcf Arena ha fatto già la sua seconda casa. La risposta arrivò, ma dal manager Claudio Maioli: "Teniamo botta per sopportare, speriamo, gli ultimi sacrifici a cui ci ha costretto una crisi economica generata da una pandemia mondiale". In realtà, ripercorrendo questa storia, si scopre che fino a dicembre non era apparso nessun segnale di allarme.

Anzi - a riferirlo era stato sempre Traini - i dipendenti erano stati rassicurati sul futuro. Stando a quanto riferito dalla Fiom Cgil reggiana, l’incontro di fine 2020 con Rcf aveva seguito un copione identico. Un mese dopo, ecco, però, il bivio di fronte a cui si trovavano venti persone, padri e madri di famiglia, divisi, drammaticamente, tra il trasferimento a oltre 300 chilometri di distanza oppure, di fatto, la perdita del lavoro. Si attendevano da settimane chiarimenti sulle scelte della dirigenza Rcf fino a quando, giovedì, è stata data la notizia del cambio di rotta. "La Rcf di San Benedetto non chiuderà ed anzi sarà rilanciata" riferisce la Regione Marche, in seguito a un incontro che ha coinvolto anche le rappresentanze sindacali e i vertici aziendali Rcf. "Non abbiamo disponibilità per gli investimenti" ha dichiarato l’amministratore delegato Rcf, Arturo Vicari, il quale ha chiesto alla Regione di trovare canali di finanziamento per un progetto di riconversione industriale.

"Vogliamo però invertire la tendenza: non delocalizzare le produzioni, ma territorializzare in Italia quello che produciamo all’estero. Avevamo già in programma di creare un centro d’eccellenza, la scelta è caduta su San Benedetto solo dopo aver incontrato le persone che lavorano lì con grande impegno ed entusiasmo, oltre al fatto che le Marche hanno una vocazione e una specializzazione sulla componentistica elettronica di tutto rilievo".