
di Francesca Chilloni
Si trattavano bene, i corrieri della droga bloccati nell’operazione Fast Car, ed erano molto sicuri di non essere intercettati. Non giravano su anonime vetture per stradeine secondarie, ma facevano i "brillanti" su Hammer, Lamborghini o Maserati. Oppure arrivavano ben vestiti direttamente alla Stazione Mediopadana su treni ad alta velocità e - confusi nella folla dei viaggiatori - a due passi dalle Onde di Calatrava si scambiavano i carichi.
Grazie alle intercettazioni ad esempio emerge come il 19 febbraio 2020 Gennaro De Tommaso era sceso da un vagone con un "quantitativo di cocaina importante reperito in Campania, che sarebbe servito per saldare il debito" con un altro indagato. Gli inquirenti però li ascoltavano. Francesco Villa telefona e lo mette in guardia: "Ihm senti... mi senti? Io sono in stazione... alla Mediopadana… Vedi che ci sta una cosa giù... con tre di loro (si riferisce alla pattuglia della Polizia)… Quindi dimmi tu come devo fare, mi parcheggio dietro, avanti... mi senti?". L’altro gli dà indicazioni, e Villa replica: "Sono davanti, sono andato su dai binari per vedere se eravate già arrivati, adesso mi metto in macchina, appena vi vedo vengo davanti da voi". Bypassati gli agenti, i due si recano in un bel B&B di campagna e attendono l’arrivo di altri due "soci", Michele Mastropietro e Giuseppe De Tommaso, per "spartirsi il quantitativo di droga e, con il denaro ricavato dalla vendita della stessa, ripianare il debito". Poche ore dopo la polizia giudiziaria entra in azione ed arresta nella stanza del B&B Gennaro e Francesco, trovati in possesso di 22,2 grammi di cocaina (in parte già suddivisa in dosi), in un sacchetto che avrebbe potuto contenerne mezzo chilo.
La droga passava di mano ad etti, il business girava bene e loro si sentivano sicuro, ma un minimo di scrupoli li avevano: nelle telefonate intercettate la cocaina viene chiamata in diversi modi. In una si parla di un "Libro", ma non era una conversazione tra intellettuali: "Tutto bene fratello?" - "Sì ciao tutto a posto?" - "Ma si diciamo di sì, ma quando me lo dai il libro che me lo leggo?" - "Si dai domani riesco, riesco" - "Mi chiami tu domani per il libro?". La droga diventa il "caffé" da farsi in compagnia e addirittura Parmigiano-Reggiano. Maurizio Lombardo chiede a Francesco Menzà: "passi per il caffè?", e aggiunge: "oh mi uscito un caffè adesso mannaia la m…, mamma mia. Un caffè!!! E tutta la macchinetta!". E l’altro stupito: "Davvero e non mi dici niente?". In un’altra conversazione invece si vuole comprare formaggio, Dop naturalmente.
Maddalena Santoro spiega Mastropietro: "Ma non gli dire a Cristian che mi serve a me, perché alla fine 5 kg di parmigiano volevo io giusto per arrangiare due o tre ore capito?… Gli dici che ti serve a te e la porta a te il parmigiano".
Dall’indagine emergerebbe che la signora non solo è in rapporti molto affettuosi con il temuto Giuseppe Sarcone Grande ma ha anche il ruolo di spacciatrice. La donna a un certo punto ha però contratto un debito con Ciro Di Ruocco per una fornitura di cocaina "e questi chiama Mastropietro chiedendogli di contattarla per sistemare la situazione; l’interlocutore si preoccupa del fatto che la donna è l’amante di Sarcone Grande e per tale motivo chiede a Mastropietro se la relazione tra i due sia finita, non volendo subire ritorsioni per una sua eventuale azione punitiva nei confronti della debitrice". Una vita al limite, dunque: ansia e cocaina, relazioni a rischio e serate stupefacenti tenute su dal "caffè", debiti da saldare e vendette meditate. Belle donne viziose, fast car e alla fine anche scintillanti manette.