"L’indagine contro Claudio Foti è nata da un presupposto errato"

L’avvocato dello psicologo di Hansel e Gretel: "L’indagine nemmeno doveva esistere".

"L’indagine contro Claudio Foti  è nata da un presupposto errato"

"L’indagine contro Claudio Foti è nata da un presupposto errato"

"L’indagine contro Claudio Foti (foto) è nata su un presupposto del tutto errato". È quanto scrive Luca Bauccio, avvocato difensore dello psicologo torinese fondatore del centro ‘Hansel e Gretel’. Nel processo sui presunti affidi illeciti di bambini, Foti è stato condannato in primo grado, col rito abbreviato, a 4 anni: il gup Dario De Luca lo ha riconosciuto responsabile di lesioni (per aver causato disturbi psichici a una 17enne che faceva psicoterapia con lui) e di abuso d’ufficio (per la vicenda del contestato affidamento della psicoterapia al centro ‘La Cura’ di Bibbiano senza bando pubblico). Mentre lo ha assolto dall’accusa di frode processuale.

Ora Foti è a processo in Appello: oltre che dalla difesa, il verdetto è stato impugnato dalla Procura per il proscioglimento dalla frode processuale. Nel rito ordinario, che conta 17 imputati, lunedì, il maresciallo citato come teste dal pm Valentina Salvi ha parlato di Foti, citando un’intercettazione riguardante una seduta dell’ottobre 2018 con la ragazzina: da qui, ha spiegato, sono partite le indagini sul’operato dei servizi sociali riguardanti lei e la sorella.

"Ho letto le dichiarazioni del maresciallo rese al tribunale: alcune precisazioni sono doverose. Foti è stato indagato per un solo presunto fatto ai danni di una sola paziente. Già il gup di Reggio lo ha assolto dalla frode processuale: è oggettivo quindi che Foti non ha mai voluto ingannare l’autorità giudiziaria. L’ipotesi della polizia giudiziaria dalla quale ha preso avvio l’indagine è infondata: il sospetto è nato su un mero pregiudizio, peraltro non supportato da conoscenze specifiche. L’indagine nemmeno doveva nascere. La frase citata dal maresciallo non riguarda l’inizio della psicoterapia ma la fine, è stata pronunciata all’ultima seduta dell’ottobre 2018 ed è il risultato di due anni di fitte dichiarazioni della paziente. Dichiarazioni confermate da anni di sofferenze e di fatti allarmanti, incompatibili con la vita e la serenità cui ha diritto un minore. Foti quindi non ha inventato nulla, le frasi vanno lette nel loro contesto e collocate nel giusto tempo, altrimenti il significato risulta alterato. Caduta l’ipotesi di frode processuale, già cassata anche dal Riesame, qual è il reato di Foti? È stata ingiustamente esercitata un’invasione nel campo della psicoterapia, con una pretesa di interpretazione e di condanna che non spetta al processo penale e che non si base su conoscenze scientifiche, conoscenze che peraltro la polizia giudiziaria non ha".

Alessandra Codeluppi