Liste d’attesa sempre più bloccate "Impossibile prenotare una visita Calendari chiusi da oltre 9 mesi"

La denuncia di una famiglia reggiana che non riesce a portare il proprio figlio minorenne dall’odontoiatra "Col nostro Isee non possiamo permetterci economicamente un privato, è una situazione assurda".

Liste d’attesa sempre più bloccate  "Impossibile prenotare una visita  Calendari chiusi da oltre 9 mesi"

Liste d’attesa sempre più bloccate "Impossibile prenotare una visita Calendari chiusi da oltre 9 mesi"

Nessuna disponibilità. È quanto si sentono ripetere da 9 mesi due genitori, S.C. e V.R., nel vano tentativo di prenotare una visita ortodontica per il figlio minorenne, in un quadro sempre più allarmante per la sanità pubblica. "Deve mettersi l’apparecchio – ribadisce la coppia mostrando la prescrizione del 25 agosto scorso, la prima volta in cui si sono rivolti all’Ausl –. Ci siamo recati molto spesso al Cup dello specifico servizio e la risposta è sempre la stessa da 9 mesi a questa parte: non c’è disponibilità e i calendari sono chiusi, quindi è impossibile prenotare".

Una problematica acuita dalla crescita delle impegnative, su cui aveva mostrato insofferenza due mesi fa anche Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl, parlando apertamente di "numeri inaffrontabili" per quanto riguarda l’aumento delle prescrizioni e le relative liste di attesa. E ancora una volta, la soluzione è solo una. Almeno per chi può: "Dovremmo rivolgerci a un privato ma non abbiamo assolutamente la possibilità economica – proseguono i genitori –. Per il reddito Isee che abbiamo c’è il pieno diritto alle cure odontoiatriche con l’Ausl, ma in questa situazione non sappiamo come fare".

S. e V., di cui lasceremo solo le iniziali per proteggere l’identità del minorenne, si sono quindi rivolti a Dario De Lucia, consigliere di Coalizione Civica, che ha denunciato l’accaduto: "Ho per prima cosa verificato la situazione e confermo: non c’è possibilità di fare queste visite per questa famiglia così come per le altre – ribadisce – D’altronde sono consigliere da 10 anni, e simili richieste d’aiuto dei cittadini sono drasticamente aumentate".

De Lucia poi arriva al vero problema: "Chi ha possibilità economiche si rivolge a un privato, ma per chi non riesce? L’anno scorso oltre 4 milioni di italiani ha rinunciato a cure di cui aveva bisogno e proprio le liste di attesa sono la prima barriera., ovvero il 7% della popolazione. Non è giusto che vada a finire così". Prima di proporre alcune soluzioni: "Bisogna investire nel servizio sanitario pubblico. Ripeto, pubblico, non in quello privato e nemmeno ‘misto’. Va reso più attrattivo e sostenibile per medici e personale sanitario, oltre a lavorare sulla medicina di prossimità".