Lite sulla presidenza dell’Unione Ora si rischia il commissariamento

Terre di Mezzo: il Pd vuole imporre il suo candidato poi ci ripensa; ma la minoranza esce e fa saltare l’ok al bilancio.

Lite sulla presidenza dell’Unione  Ora si rischia il commissariamento

Lite sulla presidenza dell’Unione Ora si rischia il commissariamento

I consiglieri di opposizione non votano il bilancio consuntivo e ora l’Unione Terra di Mezzo (Bagnolo, Castelnovo Sotto e Cadelbosco Sopra) rischia il commissariamento. Oggetto del contendere la presidenza del consiglio dell’Unione. Il Pd voleva imporre il proprio candidato, così come le opposizioni. E a nulla sono servite proposte di rinvio dell’argomento e il ritiro della candidatura del rappresentante Pd. "Per responsabilità verso le istituzioni che rappresentiamo – dicono dal centrosinistra, di cui fanno parte i sindaci Luigi Bellaria e Francesco Monica, di Cadelbosco e Castelnovo – siamo al lavoro per evitare il commissariamento. A differenza dell’attuale presidente Gianluca Paoli (sindaco di Bagnolo, ndr), che pensa di usare le istituzioni democratiche a proprio piacimento, senza cercare la sintesi comune che spetterebbe a chi è chiamato a questo ruolo". Non manca la replica dei consiglieri di Bagnolo Viva, Cadelbosco per tutti, Insieme per Castelnovo e del sindaco Paoli: "Dal 2009 il presidente del consiglio dell’Unione è stato un rappresentante di Castelnovo Sotto, con vicepresidenza alle minoranze. Dal 2019 pure questa carica è stata accaparrata dal centrosinistra. Noi abbiamo chiesto, per questo scorcio finale di mandato, l’elezione del bagnolese Marco Artioli, per un pluralismo democratico. Ma la maggioranza ha proposto ancora una castelnovese".

Paoli ha annunciato l’appoggio ad Artioli, prefigurando la perfetta parità di voti in consiglio, che non ha portato a nessuna soluzione. E quando si è trattato di votare il bilancio consuntivo dell’Unione, il sindaco Paoli e i consiglieri di opposizione sono usciti dall’aula. Risultato: mancata approvazione del bilancio, con ipotesi di commissariamento dell’Unione. "Un epilogo inaspettato che, per l’indisponibilità della maggioranza a cedere per un anno soltanto una carica rappresentativa e di garanzia, ora rischia di far saltare il banco".

Antonio Lecci