Sesso rumoroso, chiama i carabinieri

Boom di liti condominali: nel 2015 ben 7.783 le chiamate alle forze dell’ordine. Nella prima metà dI quest'anno sono aumentate del 10%

A Reggio aumenta la conflittualità, carabinieri in un’abitazione

A Reggio aumenta la conflittualità, carabinieri in un’abitazione

Reggio Emilia, 9 luglio 2016 - Liti con i vicini di casa, tra le coppie che ‘scoppiano’, tra genitori e figli. E ancora diverbi con i compagni di scuola, di scuola, in parrocchia. E poi nei locali pubblici e per strada. Dietro i litigi per i cosiddetti ‘futili motivi’ si nasconde un mondo: un mondo fatto di contese, di differenti vedute sulle questioni, di abitudini diverse che, a seconda dei punti di vista, possono creare disagio, danno, fino a trasformarsi in illeciti veri e propri. Questi episodi – che a volte si risolvono bonariamente, ma a volte sono la spia problemi di lungo corso e di fatti procedibili penalmente – sono in aumento. E raccontano un territorio in cui la conflittualità, anche per motivi spiccioli, è diventata più forte. Anche questo problema, seppur in apparenza meno conclamato, insieme a quelli della sicurezza e dell’ordine pubblico – esplosi in centro storico, ma non solo, con l’omicidio di via Nacchi – è sul tavolo del prefetto Raffaele Ruberto.

Nella nostra provincia le richieste rivolte alle forze dell’ordine per sedare i dissidi privati sono in aumento. Nel 2015 le chiamate al 112 europeo (include i numeri di emergenza di carabinieri, polizia di Stato, 118 e 115) che hanno comportato l’intervento di una pattuglia sono state 15.390, di cui 7.783 per ‘altri interventi’, cioè appunto per i dissidi privati, liti tra vicini e in strada, con una percentuale del 55%. Nella prima metà di quest’anno le chiamate sono state 7.317, di cui 4.255 per i diverbi, pari al 65%. In entrambi gli anni le chiamate per liti sono oltre la metà del totale, e in crescita.

Le chiamate arrivano ai centralini di carabinieri e polizia per i motivi più svariati. Buona parte riguarda le questioni di rapporti di vicinato. C’è chi ha telefonato ai carabinieri, in più occasioni, per segnalare l’uso di tacchi nei condomini, che apporta disturbo, così come il volume alto della radio e degli strumenti musicali come il pianoforte, oppure la lavatrice attivata anche di notte, magari per risparmiare, ma che impedisce a qualcuno di dormire.

Più volte i militari sono intervenuti anche per segnalazioni di effusioni amorose... a volume troppo elevato. In questi casi si telefona e, con modi discreti, si chiede se non si stia facendo troppo rumore, invitando a un comportamento rispettoso della quiete del condominio. In un caso i carabinieri sono stati chiamati perché un uomo non riusciva a prendere sonno a causa di un vicino che russava.

Talvolta anche gli animali, o la cura del verde, diventano motivo di allarme ai centralini delle forze dell’ordine, come avvenuto in un paese dove un anziano, per approfittare del fresco, aveva azionato il tagliaerbe alle 6.30 disturbando il vicinato.

Molte liti riguardano le coppie: spesso i carabinieri sono chiamati a essere presenti quando i coniugi in fase di separazione devono andare in casa a ritirare i propri oggetti. I carabinieri possono seguire un possibile fedifrago, per accertare, a fronte di una segnalazione, se un coniuge sia ad esempio in hotel o in un altro luogo, dove potrebbe trovarsi con l’amante. Questi accertamenti sono richiesti spesso dalle parti su suggerimento di un avvocato o su richiesta dell’autorità giudiziaria, e possono pesare in fase di separazione.

I carabinieri sono anche intervenuti in via Chierici, dov’era stato segnalato un uomo che gettava oggetti dalla finestra al culmine di una lite tra fidanzati: i militari hanno accertato l’assenza di danni materiali e fatto persino da pacieri tra i due. In un altro caso due 18enni si sono di recente picchiate per un ragazzo conteso. Tantissimi anche i dissidi genitori-figli.

Numerose le contese per strada, come avvenuto davanti a un negozio per motivi di denaro. Fino agli incidenti stradali, dove le constatazioni spesso tutt’altro che amichevoli e talvolta si arriva alle mani. Divise impegnate anche sui campi da calcio: come avvenuto di recente, un giocatore ha dato un pugno all’arbitro. Talvolta si accorre per percosse, minacce e ingiurie che proseguono persino davanti alle divise. In alcuni casi gli episodi sono procedibili per querela di parte, ma in una quarantina di casi dall’inizio dell’anno si trattava della punta dell’iceberg di maltrattamenti e stalking.