"Lo sviluppo è fermo da mesi, i fornitori non vengono più saldati"

Pesanti accuse di un tecnico: "Molte promesse e pochi fatti. I soldi non sono mai arrivati. e i dirigenti sono spariti"

"Con quella di agosto noi dipendenti saremo indietro di tre mensilità, mentre i manager di cinque...". Chi parla è un lavoratore di Silk-Faw (ci tiene a restare anonimo) che racconta cosa accade in azienda.

Da quanto lavora qui?

"Da quasi un anno. Lavoravo in una grande realtà del settore".

Cosa l’ha convinta a lasciarla?

"Mi allettava lo stimolo di costruire qualcosa da zero".

Quali garanzie ha avuto?

"La mia garanzia era un top manager col quale avevo lavorato. Mi sono detto: se lui è lì, vado anche io. E poi nel settore, la cinese Faw è riconosciuta come un marchio importante".

Quando sono cominciati i problemi?

"Purtroppo presto ho capito di aver fatto una pessima scelta. Lavoriamo negli uffici al Tecnopolo dove a febbraio è arrivato Jonathan Krane (presidente della joint venture, ndr) che ci ha illustrato il progetto solo a parole. Senza neppure una slide... E poi ha fissato l’obiettivo di realizzare un’auto elettrica in due anni. Io ho lavorato in una grande azienda che, nonostante una potenza di fuoco produttiva, ci ha messo 5 anni per sviluppare un’ibrida. E già sono pochi... Mi son detto: o qui arrivano container di soldi o la vedo dura...".

Soldi mai arrivati...

"No. Siamo tutti bloccati coi fornitori verso i quali l’azienda ha 30 milioni di euro di debiti. Non ci sono soldi per lavorare coi software. Nessuno ha più visto Krane e nessuno della governance cinese è mai venuto qui. Che poi la domanda molto semplice é: perché se i cinesi hanno il 15% della compagine, sono loro a dover metterci i soldi e non gli americani?".

E poi il ritardo negli stipendi...

"Il primo campanello d’allarme è stato quando i top manager se ne sono andati. Hanno sentito la ’puzza’ prima di noi, perché avevano molte più mensilità arretrate di noi dipendenti".

E i dirigenti?

"Da Katia Bassi a Giovanni Lamorte (director manager e a.d. di Silk Faw, ndr) ci dicevano di non preoccuparci e che i soldi sarebbero presto arrivati. Ma sempre tutto a voce, senza rassicurazioni scritte. L’unica lettera di intenti mostrata era senza alcun marchio o logo, firmata da un cinese che potrebbe essere una persona qualunque... Ricordate quando il sito internet sparì? La verità è che non era stato pagato il manutentore... Krane con una telefonata ha deliberato il pagamento di 10mila euro. Poi da tempo, in ufficio, non si vede più alcun dirigente. E quando vengono si fanno solo riunioni inutili, l’operatività praticamente è ferma su tutto".

Lei che idea si è fatto di tutta questa storia?

"Un’idea ce l’ho e non è nulla di buono, tra diverse ’scatole cinesi’ societarie e paradisi fiscali, il giro di denaro non mi quadra... Mi chiedo come abbiano fatto le istituzioni, dalla Regione al Comune, a dare tutte quelle garanzie senza nulla in mano".

E ora che farà?

"Intanto abbiamo mandato la lettera di messa in mora. Ci siamo stancati. Ora mi sto guardando attorno, ma dovrò probabilmente andare all’estero perché in Italia mi son bruciato ogni possibilità".

dan. p.