"Lo zio Danish ha collaborato con la procura"

L’avvocato Cataliotti: "Una sua scelta". Oggi il padre Shabbar Abbas comparirà di nuovo davanti al giudice in Pakistan dopo l’arresto

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di Alessandra Codeluppi

Un primo passo dell’imputato verso la procura. Due parti opposte che si avvicinano, dopo un anno e mezzo in cui Danish Hasnain era stato latitante in Francia e poi, dopo l’arresto, aveva negato le accuse. Ora è diverso: lui, lo zio 34enne di Saman Abbas, ha portato i carabinieri sul posto dove la ragazza sarebbe stata seppellita, nel casolare diroccato di via Reatino a Novellara. Punterà, in prospettiva, a uno sconto di pena. "C’è un primo punto fermo: a oggi il mio assistito ha collaborato. La nostra volontà è di esplorare e verificare la verità storica dei fatti: confidiamo di essere di ausilio e non di ostacolo alla procura". Traccia la futura linea, l’avvocato Liborio Cataliotti, che da due giorni ha assunto la difesa di Hasnain:"La sua scelta è maturata prima che mi fosse conferito il mandato". Di fronte ai giornalisti che gli chiedono se possa essere l’inizio di una collaborazione a 360 gradi, o di una più ampia confessione, il legale mostra cautela: "Non ipoteco il futuro processuale del mio assistito, non commento passaggi che non si sono ancora realizzati. Il verbale relativo al rinvenimento del cadavere è un dato processuale, in cui si darà atto che Hasnain effettivamente ha dato il suo contributo. Dire se ci sarà un apporto ulteriore, significa prevedere sviluppi a oggi difficili: richiederebbe un’introspezione psicologica della persona che non è facile, tanto meno per chi lo conosce solo da un paio di giorni". L’avvocato ritorna sul la giornata di venerdì scorso, quando nel pomeriggio Hasnain, accompagnato dalla polizia penitenziaria, ha indicato ai carabinieri il luogo dove sono stati trovati i resti umani. "Credo che in questi processi, più che in altri, sia indispensabile una sinergia delle parti volta a verificare la realtà storica e l’acquisizione degli elementi di prova. Poi sulla loro interpretazione ci confronteremo". Sui contorni di questo passo di Hasnain, il legale non entra nel dettaglio, anche se è impossibile non notare la coincidenza temporale con l’arresto di Shabbar Abbas, avvenuto tre giorni prima in Pakistan: "Mi interessa ciò che Hasnain espliciterà, quanto a motivazione, quando ne parlerà in aula, perché sicuramente lo riferirà: ne prenderemo atto come qualunque altro passaggio processuale".

Proprio stamattina il padre di Saman comparirà davanti al giudice pakistano, accompagnato da un legale: potrà difendersi rispetto alle accuse a lui notificate, nella scorsa udienza, di omicidio e soppressione di cadavere. La moglie Nazia Shaheen resta al momento l’unica latitante: lui aveva detto che era in Europa, ma il procuratore Calogero Gaetano Paci aveva smentito un suo ingresso nell’area Schengen.