L’obiettivo è la ciclabile Calerno-Sant’Ilario

La capogruppo della maggioranza, Eva Coisson, ha illustrato in Commissione, nel dettaglio, il progetto inviato in Regione

L’obiettivo è la ciclabile  Calerno-Sant’Ilario

L’obiettivo è la ciclabile Calerno-Sant’Ilario

Un progetto innovativo che verrà sottoposto al vaglio della Regione per ricevere il finanziamento necessario alla realizzazione dell’opera, ovvero circa l’80% degli 1,5 milioni previsti. Si tratta di una pista ciclopedonale lungo la via Emilia che colleghi Sant’Ilario e Calerno: questo il progetto presentato in Commissione Consiliare Territorio di Sant’Ilario prima delle ferie e che verrà inviato alla Regione Emilia-Romagna per partecipare al bando di cofinanziamento delle piste ciclabili.

Si tratta di un’opera di grande importanza, dal momento che i motivi per spostarsi dal capoluogo alla frazione e viceversa sono molteplici: il municipio, la stazione e le scuole medie da una parte, la zona industriale dall’altra.

"Quando a giugno è uscito un bando della Regione per il cofinanziamento delle piste ciclabili – ha spiegato in consiglio comunale la capogruppo di Sant’Ilario Futura, Eva Coisson - l’amministrazione ha subito deciso di investire sulla progettazione di questa opera strategica".

A seguito di un’indagine di mercato, è stato individuato uno studio di Parma, Cst engineering, con specifica esperienza nel settore dell’ingegneria civile e stradale e già autore di progetti analoghi. In luglio sono stati svolti sopralluoghi e rilievi ed è stata avviata la progettazione, che dovrà necessariamente concludersi in tempi molto brevi, considerata la scadenza del bando il 15 settembre con partenza dei lavori prevista entro la fine del 2024.

Gli esiti di questa prima fase di analisi sono stati presentati dai progettisti in occasione della Commissione Consiliare Territorio il 3 agosto.

E’ stato chiarito che è più opportuno realizzare il tratto rurale, compreso tra la rotatoria di uscita da S. Ilario e il Torchio (all’ingresso di Calerno), a nord della via Emilia, sia per considerazioni tecniche che economiche e paesaggistiche. Poco prima del pub Manhattan è poi previsto un attraversamento, con semaforo a chiamata, per permettere di bypassare la strettoia del Torchio sfruttando i percorsi già presenti sul lato sud.

Un altro attraversamento, sopraelevato per garantire maggiore visibilità ai ciclisti e ridurre comunque la velocità degli automobilisti, è previsto poi all’altezza del Gallo, per collegarsi con la zona industriale Bellarosa, dove la pista correrà lungo il controviale fino al cimitero. Qui, un nuovo attraversamento riporterà il traffico ciclabile a sud, mentre i pedoni potranno ovviamente continuare lungo il marciapiede già esistente a nord.

All’altezza della chiesa è presente una nuova strettoia, che non consente la realizzazione di una pista ciclabile a doppio senso di circolazione su un solo lato, per cui è prevista la creazione di un percorso lungo la parete della chiesa, ma anche l’allargamento del marciapiede a nord della via Emilia, in modo da mettere in sicurezza entrambi i lati e i rispettivi attraversamenti di collegamento.

La pista si collega poi poco prima della rotatoria di uscita da Calerno con quella già preesistente che porta fino a Reggio Emilia. In sostanza, i tecnici hanno evidenziato come la creazione della pista ciclabile non sia solo l’occasione per collegare due centri abitati, ma, in particolare per Calerno, di mettere in sicurezza i tratti urbani già esistenti e per rallentare il traffico su ruote, a vantaggio di tutta la cittadinanza.

"Anche se il livello di progettazione è ancora di tipo preliminare – ha continuato Coisson - per rispondere ai requisiti del bando sono stati definiti alcuni dettagli che minimizzano i consumi sia in termini energetici che di materiali. Sono previste speciali pavimentazioni con inerti riciclati, asfalto drenante a basso assorbimento di calore, con uno speciale rivestimento antismog che abbatte le polveri sottili. Nel tratto extraurbano, non si creerà una massicciata ex novo con uso di inerti da cava ma si ricorrerà alla stabilizzazione a calce del substrato argilloso già presente. L’illuminazione sarà garantita da led inseriti direttamente nei cordoli laterali alimentati da elementi fotovoltaici. La siepe naturale già presente sarà fatta proseguire con essenze autoctone per garantire l’ombreggiamento implementando anche la vegetazione presente sull’aiuola che divide il controviale del Bellarosa dalla via Emilia".

"Con questo progetto – ha concluso la caporugrppo - intendiamo rappresentare alla Regione quanto questa opera sia importante, non solo per i nostri cittadini, ma anche per dare continuità alla ‘ciclabile Emilia’, considerata di valenza regionale nelle stesse mappe tematiche redatte da Bologna e che nella nostra provincia potrebbe essere completata proprio grazie alla realizzazione del tratto per il quale chiediamo il cofinanziamento".