L’occhio di Francesca Bertolini sulla quotidianità dei disabili

L’occhio di Francesca Bertolini  sulla quotidianità dei disabili

L’occhio di Francesca Bertolini sulla quotidianità dei disabili

"Identità negata" è il titolo che Francesca Bertolini ha scelto per il prezioso progetto fotografico realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio Emilia. In mostra negli spazi espositivi della Galleria Spazio Aperto di via San Pietro Martire, nell’ambito del Circuito Off di Fotografia Europea. Le immagini di Francesca Bertolini nascono da una relazione speciale che la fotografa montecchiese è stata capace di costruire insieme ai ragazzi con disabilità che da alcuni anni stanno sperimentano percorsi per accrescere le proprie autonomie. Un lavoro di ascolto, conoscenza, osservazione, amicizia e fiducia durato circa sei mesi nei locali della canonica della Parrocchia di Coviolo. Un posto speciale, una seconda casa, in cui i ragazzi sono stati accolti e accuditi dalla comunità locale. "Il mio lavoro fotografico - spiega Francesca Bertolini - nasce dalla necessità che avverto di raccontare quello che molto spesso non vediamo, quello che quasi sempre rimane nell’ombra, nascosto. Più spesso forse addirittura rigettato. La disabilità è un fardello ancora pesante per la nostra società. È più facile rivolgere lo sguardo altrove, più semplice allontanare certi argomenti piuttosto che affrontarli concretamente: forse per paura, forse per disinteresse o forse semplicemente per egoismo". Lo sguardo leggero della fotografa che si sposta di stanza in stanza, indaga la vita dei ragazzi impegnati a portare a termine i propri compiti. Nascono così fotografie che cercano la quotidianità del gesto consapevoli della forza che può avere quella che chiamiamo normalità. "Solo quando siamo toccati dal vivo – dice ancora Francesca Bertolini - possiamo davvero vedere e comprendere la complessità di certe situazioni. Con le mie fotografie ho l’intento di cercare di sensibilizzare una società che a parole si spaccia per altruista e inclusiva, ma, barricata dietro a questi grandi ideali, tende spesso a trascurare o addirittura abbandonare chi non ha le caratteristiche e le competenze che rispondono allo stereotipo di normalità. In altre parole si tratta di un’operazione che tende alla negazione dell’identità di una persona in funzione della sua diversità".

La mostra si può visitare oggi dalle 10 alle 22, il 5 maggio dalle 18 alle 24, il 6 maggio dalle 10 alle 24 e il 7 maggio dalle 10 alle 22.

s.bon.