L’orchestra di Muti suona in carcere e nel Rems

I giovani talenti del maestro della Scala terranno sei concerti nei luoghi della fragilità. Il 2 agosto esibizione pubblica in Polveriera

Migration

Musica nei luoghi "della fragilità e del silenzio", per abbattere le barriere che si creano quando non ci può muovere da dove si è o si ‘circondati’ dal silenzio. Musica che arriverà con sei concerti, dal 5 maggio al 2 agosto, che le formazioni cameristiche dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini porteranno ‘a domicilio’ in vari luoghi di Reggio. Mozart, Beethoven, Brahms, Debussy, Vivaldi e altri grandi arriveranno così in carcere, nelle case che ospitano gli anziani, alla Rems, al Caffè Alzheimer. Fino al ‘gran finale’ il 2 agosto, a chiusura del ciclo con un settimo concerto alla Polveriera, luogo rigenerato che offre alle persone con disabilità una nuova progettualità per l’inclusione. Questo concerto finale sarà aperto alla cittadinanza, a significare simbolicamente che tutte e tutti siamo fragili o possiamo esserlo. Nasce tutto dall’incontro tra ‘Reggio Emilia Città senza barriere’, e ‘La Musica senza barriere’, il progetto che l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini (fondata, nel 2004, e diretta dal maestro Riccardo Muti) svolge da quattro anni attraverso formazioni cameristiche (ad esempio duetti, trii, quartetti, ottetti). Fra le ‘missioni’ degli ensemble da camera, il portare musica, l’arte che supera ogni barriera, in luoghi di fragilità. E non è escluso che si possa veder comparire lo stesso direttore Muti.

"Siamo felicissimi di questo incontro. La perfetta assonanza fra i due progetti ‘senza barriere’ offre, con questi concerti nella nostra città, l’opportunità di raggiungere attraverso la musica le persone fragili all’interno dei luoghi da loro abitati, frequentati, vissuti. Noi ricerchiamo la bellezza, come opportunità di inclusione sociale, bene da condividere tra le persone e superamento delle barriere. E la musica è grande bellezza e meravigliosa forza, che supera ogni divisione, isolamento, ostacolo, portando relazione, felicità, crescita interiore, libertà. La presenza degli strumentisti della ‘Cherubini’ è una grande occasione in questo senso", dicono Annalisa Rabitti, assessora a Cultura e Pari opportunità, e Daniele Marchi, assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia. Inoltre, aggiungono, si valorizzano giovani talenti, musicisti di eccellente livello. "Portando concerti in luoghi dove vivono persone che non possono o non hanno l’opportunità di varcare la soglia di un teatro o un auditorium- spiega Antonio De Rosa, responsabile management dell’Orchestra Cherubini- il progetto ‘La Musica senza barriere’ afferma l’idea che la musica è un diritto inalienabile, un conforto per tutti".