L’ornitologica si farà a Modena

Si trasloca dopo 80 edizioni. Il presidente Gualerzi: "Il nostro appello è rimasto purtroppo inascoltato"

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L’ 81^ esposizione internazionale ornitologica di Reggio Emilia sarà allestita alla fiera di Modena, a fine novembre.

L’esposizione internazionale canina invece ha già traslocato a Bologna, dove presto troverà ospitalità anche la fiera-mercato del fumetto.

Se a questa terna aggiungiamo il salone del cavallo al galoppo verso Cremona e - notizia riferita ieri – il Camer (la storica mostra-scambio di auto e moto d’epoca) in marcia verso Gonzaga di Mantova, è fatta: tombola.

Non resta niente. Restiamo l’unica città, da Piacenza a Rimini, senza un quartiere fieristico – che ovunque contribuisce alle casse di commercianti, ristoratori e albergatori – e senza nemmeno uno spazio alternativo in cui ospitare eventi di medie dimensioni, come il fumetto. "Sto andando a Modena per la firma, ma l’accordo c’è già", dice ils indacalista Ivano Gualerzi, patron dell’Ornitologica. "Modena ci ha accolto a braccia aperte". Ma nelle sue parole si coglie una punta di rammarico: "Se mi dispiace? Guardi, non ci dormo la notte. Dopo ottant’anni di storia, ottant’anni in cui tutto il mondo dell’ornitologia ha parlato della mostra di Reggio Emilia, oggi dobbiamo spiegare che la mostra ornitologica di Reggio Emilia si svolge a Modena".

Gualerzi si è giocato tutte le carte possibili. In dicembre aveva lanciato un appello all’amministrazione: "Dateci delle risposte, il calendario fieristico non aspetta chi è in ritardo".

Niente. "Abbiamo sperato fino all’ultimo – racconta – ma nessuno ha battuto un colpo". Uno schiaffo verso un sodalizio, la Sor, che vive di volontariato e che negli ultimi dieci anni ha elargito in beneficenza, alla città più di duecentomila euro. L’ultima donazione è stata fatta al Bus Pascal: nuovi computer dopo un furto patito.

Ma in fondo ha ragione Fausto Mattioli, l’organizzatore dell’esposizione canina: "La fiera a Reggio – scandisce – non-esiste- più. L’ha comprata un privato. Non esiste e basta. Per me il giocattolo è finito lì. Non possiamo andare in giro a chiedere l’elemosina. La nostra iniziativa richiama circa diecimila esemplari, cioè ventimila padroni. Più il pubblico. Insomma, un bell’indotto. Mi hanno contattato tutti, anche da Cesena e Rimini. Mi sono trovato meglio a Bologna, dove ho già organizzato due appuntamenti: come passare dal Mirabello al Città del tricolore. Ma se ci fosse stato il posto, sarei rimasto a Reggio. Pensi che io mio ufficio era attaccato alla fiera...".

A Bologna andrà anche la fiera-mercato del fumetto. Due le date: il prossimo 21 maggio e poi a fine novembre-inizio dicembre. Paolo Gallinari un’alternativa in città l’ha anche cercata: "Ma non c’è un posto con più di mille metri quadrati. Sarebbe bello che alle Reggiane, dove c’è anche il parcheggio, un padiglione lo riservassero a manifestazioni culturali o espositive". E le vecchie fiere? "Eravamo gli unici in regione ad avere le fiere accanto all’uscita autostradale e alla stazione ferroviaria dell’alta velocità. Neanche Bologna ha le stesse comodità che avevamo noi. Forse si potevano vendere due padiglioni e parte dell’area, ma un padiglione polivalente, anche da adibire a spettacoli, sarebbe stato fondamentale. Così invece si è disperso tutto".

Per Gallinari, così come per Gualerzi e per Mattioli, le fiere più tradizionali e radicate rappresentavano un marchio di prestigio capace di riflettersi sulle stessa città. Ora la diaspora. "Tu adesso vai in altro posto – riflette Gallinari – e devi ricominciare da zero. È un salto nel buio. Mi aspettavo le proteste dei ristoratori, degli albergatori...Invece nella nostra città pare che le fiere interessino solo agli organizzatori delle fiere".

Andrea Fiori