FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

L’ultimo viaggio insieme. Via libera per i funerali di Hicham e Anuar. Domani il grande addio

Non serve l’autopsia, la procura sblocca le salme dei ragazzi amici morti nell’incidente. Il terzo in auto con loro è sempre in ospedale: ancora non sa di essere l’unico sopravvissuto.

L’ultimo viaggio insieme. Via libera per i funerali di Hicham e Anuar. Domani il grande addio
L’ultimo viaggio insieme. Via libera per i funerali di Hicham e Anuar. Domani il grande addio

I corpi di Hicham Outtas e Anuar Mastaki sono stati restituiti alle famiglie: la Procura ha valutato che non fosse necessaria l’autopsia – le cause della morte sono terribilmente evidenti – né di prolungare il dolore dei parenti. Oggi i genitori e Abdelkrim Ouargziz, responsabile della moschea Assalam di via Gioia, decideranno insieme ora e giorno dei funerali. Molto probabilmente si terranno domani, con la "Preghiera dei Morti" che verrà recitata dall’imam proprio nella sala frequentata dai due giovani con le loro famiglie; le bare saranno quindi sepolte nell’area dedicata ai musulmani del cimitero di Coviolo, nella nuda terra, le teste rivolte in direzione della Mecca, come prescrive il rito islamico.

Oggi è un giorno cruciale anche per il terzo ragazzo che si trovava nella Citroen Picasso trafitta come un puntaspilli dai ponteggi persi dal furgone di Francesco Riillo a Caprara venerdì pomeriggio. Ahmed Habbou, 21 anni, di Villa Cadè, amico d’infanzia delle vittime, oggi al Maggiore di Parma dovrebbe essere sottoposto ad un delicato intervento di chirurgia maxillo-facciale per ricomporre le fratture alla mascella riportate nello schianto. Ahmed, che è cosciente e riesce a scrivere, è stato tenuto dai familiari lontano da telefonino, giornali e tv: non sa ancora di essere l’unico sopravvissuto, solo perché sedeva sul sedile posteriore. Non sarebbe in pericolo di vita, ma lo attendo un lungo percorso di riabilitazione. Nelle stesse ore, il muratore di Montecchio incontrerà per la prima volta il suo difensore, l’avvocato Fabrizio Sessa, e comparirà davanti al Gip che dovrà non solo decidere se convalidare l’arresto ma anche l’applicazione di eventuali misure cautelari. Remotissima la possibilità di un processo per direttissima: come fa notare il difensore, sono ancora molti i punti da chiarire, a partire da chi ha caricato i ponteggi sul pianale dell’Iveco, a chi guidava e in che stato, dato che Riillo ai carabinieri che lo arrestavano ha dichiarato di essere stato a casa propria mentre a Caprara si consumava la tragedia.

Alle famiglie si è stretta la comunità islamica ma non solo: Hicham (che aveva 21 anni), Anuar (19) e Ahmed Habbou sono cresciuti a Villa Cadè, dove hanno frequentato le elementari. I loro genitori sono considerati ottime persone, e nelle loro case (i Mastaki oggi abitano in via Manara, in città) così come alla camera mortuaria di Coviolo già da sabato è stata incessante la visita di conoscenti, amici e colleghi (erano entrambi operai). Anche sui social - accanto alle manifestazioni di rabbia verso l’arrestato -, sono centinaia i messaggi di dolore e affetto. Tra tutte, l’amica Gaya Adam Amira: "Hicham… Non ci credo ancora. Che Dio abbia pietà di voi e che possiate riposare in pace. Un dolore enorme hai lasciato… proteggi la tua famiglia da lì su, fratello nostro, che Dio abbia misericordia di voi! Allah yerhamkom". Porgono le condoglianze anche il Pd di Montecchio e la Reggiana Boxe, dove Hicham si era a lungo allenato con risultati eccellenti: "Buon viaggio piccolo guerriero".