"Non chiuderemo alcun un punto vendita e non faremo nessun intervento di alcun genere, anzi, cercheremo con l’impegno che ci ha sempre contraddistinto di investire su Reggio e provincia".
Così Luca Pirruccio, titolare della catena di pizzerie Pirru che conta sette locali e oltre cento dipendenti, interviene dopo l’intervista rilasciata al Carlino e la bufera social che si è scatenata. L’articolo "parlava in generale dell’andamento della ristorazione, in centro storico e non, sia in termini di traffico (conseguenza in parte della Ztl) che di fatturato e personale".
Una situazione complessa come già segnalato da tantissimi commercianti dell’esagono. Nel caso del servizio in questione veniva riportato anche il dissenso di Roberta Casoli, titolare del negozio Personal Shopper, ma in generale le difficolta che emergono dal commercio locale del centro non sono certo un mistero.
Da qui il titolare ci tiene a precisare la sua intenzione che non è certo quella di giocare al ribasso, ma di continuare a investire sulla città, "creando sinergie con le attività del territorio, le scuole, cercando di formare giovani che vogliono approcciare il mondo della ristorazione".
"Siamo stati affiancati ad un’altra realtà che per sua scelta ha deciso di investire su risorse straniere. Ovviamente noi non entriamo nel merito, però ci dissociamo da tutto questo" prosegue.
Il riferimento è a un’intervista rilasciata da Carlotta Bertolini, reggiana e titolare di una birreria a Modena, che ha raccontato le sue forti difficoltà nel reperire personale. Contestualmente, Bertolini ha messo in evidenza una differenza che spesso, anche se non sempre, distingue i lavoratori immigrati da quelli di origine italiana. Si potrebbe dire una ‘fame di lavoro’ diversa, più intensa, che di sicuro oggigiorno, in un settore come la ristorazione ma non solo viene apprezzata.
"La nostra azienda non ha mai messo muri a nessun tipo di provenienza – torna sul punto Pirruccio –. Abbiamo dipendenti che anche se stranieri si sono integrati benissimo con tutti i nostri ragazzi, ma ovviamente dove possibile cerchiamo di lanciare i nostri giovani che vogliono crescere in questo mondo. Con i nostri responsabili delle risorse umane i profili vengono esaminati in base alle loro capacità, disponibilità e voglia di entrare a far parte di un gruppo per un periodo più lungo possibile". "Tutti sanno che la ristorazione in generale non sta attraversando un periodo positivo – conclude – ma l’obiettivo e la speranza di tutti i professionisti del settore è che da settembre la macchina riparta a regime e che tutti possano tornare ad amare questo mondo, che anche con mille sfaccettature è affascinante e meraviglioso".