"Ma cosa ha combinato Dante a Reggio Emilia?"

A Cutro, paese natale del 70enne arrestato, non si parla d’altro "Ha compiuto un gesto ingiustificabile, rovindando due famiglie"

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Un imprenditore che si è fatto da solo, e una famiglia solida, strutturata, "per bene", come sottolineano i suoi concittadini.

E’ scossa la comunità di Cutro, il paese natale di Dante Sestito, settanta anni, titolare della ’Dante Gomme’ (nella foto l’officina) di Cadelbosco, da sabato notte in stato di arresto e rinchiuso nel carcere di Reggio, per essere l’unico sospettato di aver ucciso, con un colpo di pistola alla testa, Salvatore Silipo, 28 anni.

Nel paese in provincia di Crotone, con cui Reggio ha da decenni un vero e proprio ’filo diretto’ e che ha dato ospitalità a oltre 5000 persone originarie del posto, è quella di un uomo cresciuto da una famiglia di sani valori, e circondato da parenti stretti che hanno avuto un percorso scevro da qualsiasi connessione con il malaffare. Due fratelli, infatti, uno di questi deceduto, sono stati insegnanti di scuola, sia a Cutro che a Roma, ed una sorella è farmacista in paese

"Dante, per come l’abbiamo conosciuto noi è una persona per bene – racconta il signor Pino, cutrese doc -. La sua è una famiglia per bene, su questo non ci possono essere dubbi almeno per noi" . E’ un imprenditore che si è fatto con le sue mani partendo da una piccola officina dedicata esclusivamente alla vendita ed al cambio di pneumatici: "Erano all’incirca gli anni ‘70 e inizio anni ‘80. Ha iniziato così Dante, ma lavorando duro e con sapienza è riuscito ad ottenere commesse importanti con varie agenzie di trasporto del nostro territorio, riuscendo ad espandere sempre di più la sua attività". Fino a creare un grosso centro di vendita e cambio gomme, e grazie a questa ha costruito, sempre a Cutro, un palazzo di quattro piani dove viveva con la moglie ed i figli e sotto aveva aperto l’officina.

"Era una persona con cui si discuteva e scherzava amabilmente. Affabile. Nulla che lasciasse presagire un evento di questa portata criminale".

Questo fino agli anni ‘90, quando Dante sentì il bisogno di avviare un’attività per i figli. Uno di questi, Antonio – che secondo le ricostruzioni dei due ragazzi scampati alla ’mattanza’, sarebbe stato presente all’interno degli uffici della ‘Dante Gomme’ al momento dello sparo, oltre ad essere stato lui (ma questo necessita di ulteriori conferme investigative) ad aver fatto la telefonata nei confronti del cugino della vittima per invitarli a discutere (lui, Piero, ed i fratelli Silipo), oltre ad essere sottoposto a misura cautelare perché indagato nell’inchiesta ‘Billions 2020’ – era andato a studiare all’università a Bologna: "E da quello che si sapeva quaggiù – prosegue l’uomo – non voleva tornare in paese, ma fermarsi al nord. Da qui l’idea di avviare i figli alla stessa sua professione a Reggio, all’incirca negli anni ‘90, e poi trasferirsi lì per stare vicino a loro".

Insomma, nulla che lasciasse presagire, agli occhi della comunità cutrese, un epilogo come quello di sabato: "Assolutamente no! A Cutro non si parla d’altro. E’ la notizia del giorno. Si formano capannelli e l’unico argomento è ‘cosa ha combinato Dante a Reggio’. Sicuramente è un atto ingiustificabile, gravissimo, senza senso. Ha rovinato la sua famiglia e quella della vittima. La speranza qui da noi è che si possa fare davvero piena luce su tutto quanto è successo, perché qui la gente è molto scossa da quanto accaduto".

Anche perché, continua il signor Pino, il legame tra Dante Sestito e Cutro non si era mai interrotto da quando si era trasferito a Reggio: "Tornava a Cutro almeno due volte all’anno, a Natale e d’estate. I figli invece, molto meno".

La comunità cutrese per altro è a conoscenza dell’inchiesta in cui è coinvolto il figlio: "Sappiamo di ‘Billions 2020’. Questa però non risulta essere una famiglia legata alle varie consorterie ’ndranghetiste – conclude –. Certamente, non quelle più note anche in territorio reggiano. E’ per questo che, ancora di più, è importante capire cosa può essere successo. Perché un gesto così grave da parte di Sestito dal nostro punto di vista ha poche giustificazioni e ancor meno spiegazioni".

ni. bo.