Reggio Emilia, madre uccide i due figli. "Non ce la facevo più"

Tso di un mese, era appena stata dimessa da una clinica psichiatrica

Antonella Barbieri nel giorno del matrimonio

Antonella Barbieri nel giorno del matrimonio

Reggio Emilia, 9 dicembre 2017 - "Sento le voci". Un grido disperato, qualche mese fa. Tanto che la sua famiglia aveva chiesto aiuto ad alcuni specialisti. Era in cura Antonella Barbieri (FOTO) la madre 39enne originaria di Carpi e cresciuta a Reggiolo che ora si trova piantonata all’ospedale Santa Maria Nuova in stato di arresto per aver ucciso entrambi i suoi bambini di 2 e 5 anni.

Prima la piccola Kim, fra le 10 e le 12 di giovedì, stando alle ricostruzioni: è stata soffocata con un cuscino nel lettone matrimoniale dei suoi genitori. L’hanno trovata così i carabinieri che hanno sfondato la porta della villetta di Suzzara, immersa nella campagna. Aveva ancora addosso i suoi vestitini da casa. Poi Lorenzo Zeus, 5 anni: le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso la donna mentre esce dal portone con il bambino per mano, intorno alle 12.

La nonna di Carpi: "Ha avuto troppo dalla vita"

Alle 14 la Fiat Stilo station wagon grigia viene avvistata sull’argine del Po a Luzzara, da un pastore che sta pascolando le pecore tra la nebbia. Vede la donna, le chiede se stia bene e se abbia bisogno di aiuto. Lei fa cenno di no. Sul sedile del passeggero c’è una coperta bianca. Qualche ora dopo, intorno alle 17, i carabinieri sotto quel telo bianco troveranno il corpo straziato del bambino: era a petto nudo, morto a causa di un unico fendente al cuore, forse da ore. Un coltello da cucina. Ecco l’arma del delitto.

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La madre è al suo fianco, ancora viva, con la stessa lama conficcata nel petto, fino a perforarsi un polmone. Farfuglia. Ha perso molto sangue, ma da subito i soccorritori capiscono che non è in pericolo di vita. E d’urgenza viene trasportata all’ospedale di Reggio (bollettino medico - VIDEO). Ma è su ciò che emerge dalle pieghe dei suoi trascorsi sanitari che si stanno concentrando gli inquirenti.

Era stata ricoverata in una clinica psichiatrica in provincia di Mantova per un mese, Antonella; prima di essere dimessa, il 9 ottobre. Un trattamento sanitario obbligatorio, a causa delle patologie psichiatriche che le erano state diagnosticate. Un 'quadro psicotico', così era stato definito.

Nella notte fra giovedì e ieri, dopo il suo arresto, la donna è stata interrogata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, che coordina le indagini sul fronte reggiano, alla presenza del difensore dell’indagata, l’avvocato Federica Ghesini.

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Ha raccontato di quella maledetta mattina. Della colazione fatta come ogni giorno alle 7,30 assieme ai due bambini, mentre il marito – Andrea Benatti, 38anni, ex star del rugby Viadana – era già uscito per andare al lavoro nell’officina di famiglia. Ha visto i bimbi giocare, lei. Poi, "intorno alle 10, non ce la facevo più e ho deciso di fare quello che ho fatto".

Ha fatto cenno a "problemi familiari, esistenziali", a "problemi con il marito". Poi il buio. "Non riesco a respirare". Un filo di voce. E l’interrogatorio si interrompe nel cuore della notte.

LE CONDIZIONI DELLA MAMMA - La direzione della Usl di Reggio Emilia informa che le condizioni di Antonella Barbieri sono stazionarie. La paziente, in prognosi riservata, vigile e cosciente, è ricoverata sempre in terapia semi intensiva, sotto stretto monitoraggio assistenziale e strumentale. Nella mattina di domani, domenica 10 dicembre 2017, verrà diramato un comunicato stampa con il bollettino medico.