Reggio Emilia, 2 marzo 2022 - Dieci misure cautelari e 15 perquisizioni a carico di 25 cittadini nigeriani indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso e vari reati aggravati dal metodo mafioso, sono state eseguite dalla Polizia a Reggio Emilia. Secondo la Dda di Bologna che coordina l'indagine gli indagati apparterrebbero a due cults, diretta promanazione delle confraternite operanti in Nigeria e precisamente "supreme vikings confraternity" e "national association of air lords", conosciuta anche come "supreme eiye confraternity".
In particolare, nel corso del 2018, nell'ambito di un'indagine volta al contrasto di un traffico di sdroga era emersa l'esistenza di un contrasto in atto, culminato anche con violente aggressioni, consumate in taluni casi con l'uso di armi da taglio e sfociate in lesioni anche gravi, tra due gruppi di cittadini nigeriani appartenenti a due cults contrapposti.
La paziente attività di analisi e valorizzazione di dati già emersi in altri procedimenti penali da parte degli investigatori della squadra mobile ha consentito di ricostruire, sin dall'anno 2015, la presenza ed operatività, a Reggio Emilia, della mafia nigeriana. Sono stati raccolti indizi di colpevolezza in ordine a numerosi e gravi reati consumati a Reggio Emilia, il cui movente era da attribuire a contrasti tra cults; a titolo di esempio, nell'anno 2015, una violentissima rissa scoppiata all'esterno della stazione ferroviaria reggiana e, in successione, altri cruenti analoghi fatti, verificatisi negli anni seguenti, che avevano suscitato notevole allarme sociale, con scontri tra opposte fazioni, a causa dei quali i protagonisti avevano subito gravi lesioni e reati contro il patrimonio, accaduti presso il complesso industriale dismesso delle ex officine reggiane.