DANIELE PETRONE
Cronaca

Malore per tre militari a causa del gran caldo: "Piazza senza alberi"

Prima un carabiniere, poi un finanziere e infine un poliziotto si sfilano dal corpo di parata per riprendersi. Tutti e...

Prima un carabiniere, poi un finanziere e infine un poliziotto si sfilano dal corpo di parata per riprendersi. Tutti e...

Prima un carabiniere, poi un finanziere e infine un poliziotto si sfilano dal corpo di parata per riprendersi. Tutti e...

Prima un carabiniere, poi un finanziere e infine un poliziotto si sfilano dal corpo di parata per riprendersi. Tutti e tre hanno accusato un lieve calo di zuccheri dovuto al grande caldo di ieri mattina in piazza della Vittoria. Niente di grave, ma quanto basta per far esplodere la polemica. E riaccendere la nostalgia della verde e rigogliosa ‘vecchia’ piazza alberata.

"’Where have all the flowers gone?’ (Dove sono finiti tutti i fiori?) era il titolo di una conosciuta canzone contro la guerra degli anni settanta, cantata da Joan Baez e Marlene Dietrich – commenta ironicamente il professor Ugo Pellini, botanico ed ex membro della Consulta Verde – Se si confrontano le immagini proprio di quel periodo a Reggio di Piazza d’armi, di Piazza Gioberti, di Porta Santo Stefano e Porta San Pietro con quelle attuali, non può sfuggire che il grigio del cemento, dell’asfalto e della pietra di Luserna ha preso il posto delle colorate fioriture di un tempo. L’eliminazione sistematica, da parte dell’Amministrazione, dei fiori dal verde pubblico cittadino risponde alla stessa ideologia cinquecentesca che aveva escluso i fiori dal giardino all’Italiana. Le grandi siepi modellate in forma geometrica rappresentavano il dominio dell’uomo sulla natura. Non a caso in Piazza del Cristo sono stati inseriti solo carpini potati a ombrello, e le fioriture estive di Lagerstroemia sono quelle delle piante messe a dimora oltre cinquanta anni fa".

Infine l’attacco sibillino al Comune: "Per giustificare tutto il grigiume attuale si racconta che è una questione di risparmio, ma non è vero perché la manutenzione delle attuali fontane nelle odierne piazze è di gran lunga più costosa della manutenzione del verde curato fino alla fine del ’900, dagli esperti giardinieri comunali. È una questione di cultura".

dan. p.